Con il titolo in tasca Andrea Crugnola ha continuato a dare spettacolo per tutta la gara, anche se per chiudere la partita gli sono bastate le due speciali nella serata di venerdì, una delle quali by night, per mandare tutti alle corde e con dieci secondi ha messo un macigno anche sul due valli, ed il sabato è andato a deliziare il pubblico con una guida spumeggiante.
Chi al Mille Miglia aveva voluto vedere nella gara di Crugnola solamente una gara inappuntabile nella scelta delle gomme, condita con un pizzico di fortuna nel trovare più o meno pioggia, ignorando che nelle prime tre speciali sostanzialmente asciutte aveva dato schiaffoni a tutti. Mollando dieci secondi in ventisette chilometri a tutti, era chiaro che la gara sarebbe stata one way, anche se a Brescia c’era l’incognita meteo. A Verona un due valli asciutto e con temperature gradevoli, quindi senza incognite gomme, nelle prime tre speciali ha proposto la replica esatta del Mille Miglia, tre scratch che gli hanno permesso di mettere una decina di secondi tra se e la seconda piazza di Basso. Abbastanza per mettere una prima ipoteca sul suo terzo successo scratch tricolore. Senza più addosso la pressione del campionato si è permesso un sabato velocistica mente all’altezza di sempre, ma con qualche linea abbondante in più (senza però prendersi rischi supplementari), dimostrando padronanza e controllo del mezzo, ma soprattutto deliziando il pubblico con una guida spettacolare e spumeggiante. A tutta su buona parte del tracciato, ha mollato qualcosina solamente in quei tratti che nascondevano delle insidie, ma avere vinto tutte e undici le speciali disputate è un chiaro messaggio a chi lo scorso anno si era dimenticato di lui. O peggio lo avea dato per bollito. Alle sue spalle un Basso in grande spolvero, sulla pedana finale di fronte all’arena di Verona paga una mezza minutata abbondante, ma è l’unico ad avere dimostrato di riuscire a stare sugli scarichi della Citroen C3. Il terzo gradino del podio è di Albertini, con un ritardo superiore al minuto il bresciano nel finale riesce a resistere al grande ritorno di Gryazin. Il Russo incappa in una foratura sulla seconda speciale che gli costa una trentina di secondi abbandonati, ma anche senza quella disavventura non è mai riuscito a trovare le giuste regolazioni sulla sua Skoda Fabia Evo, ed ha faticato a stare sui tempi di Basso. Nel finale quando su parecchie speciali gli è stato davanti, l’impressione era quello di un Giando che pur andando fortissimo qualcosa lo aveva mollato, vista l’impossibilità di rosicchiare secondi a Crugnola.