Come per molti team la parola d’ordine per il 2018, nulla è deciso ma in realtà ad Alzenau le idee sembrano già ben chiare con l’ingesso di Mikkelsen (si discute anche qui di Euri) ad affiancare Neuville nel ruolo di top driver, ma con il probabile impegno di quattro vetture ed un pilota da scegliere per i punti a seconda delle gare tra Sordo e Paddon.
I giochi non sono ancora fatti, ma ad Alzenau manca veramente poco a chiudere la partita della line up 2018, dopo una lunga serie di annunci di confermata fiducia ai 3 driver che sono già tutti sotto contratto sino a fine 2018 è arrivata la sorpresa Mikkelsen, anche se di fulmine a ciel sereno non si tratta visto che gli abboccamenti ed una prima presa di contatto con la vettura era stata fatta a fine Aprile. L’arrivo del Norvegese però non significherà forzatamente perdere uno dei due scudieri di Neuville, che obbligatoriamente si alterneranno nella line up delle varie gare, ma che potrebbero essere al via di tutte le gare o quasi. Una strategia già utilizzata negli anni passati quando andavano a punti solo con i due piloti dichiarati, che andranno già a collaudare nelle ultime due gare del campionato in Galles, ed Australia. Una scelta non obbligata ma molto intelligente, con un doppio obbiettivo sui due piloti messi in discussione quello di tranquillizzarli per il futuro, oltre ad averli al massimo nella attuale disperata corsa al titolo marche. In maniera da non aggravarli di pressioni che favoriscano errori, vedi in casa Citroen, come è stato fatto proprio per fare posto per Andreas. Una strategia a cui avevano già pensato dopo le prime gare 2017, come testimoniano i primi contatti con Mikkelsen, ma allora a fermare tutto contribuirono le esose richieste del Norvegese e la difficoltà ad essere in tutte le gare con quattro vetture. Una scelta allora ponderata ma che sicuramente potrebbe costare cara ad Alzenau, dove già allora compresero che per vincere il titolo costruttori di top driver in squadra ne occorrono due, l’unica che li ha schierati è stata M-Sport e guarda caso è nettamente davanti a tutti. Nonostante l’anno nero di Paddon lasciarlo al palo sembra un episodio isolato al solo Catalunya, su di lui hanno investito parecchio e le stagioni “no” quando si è un emergente vanno messe in conto come è successo anche a Tanak.