La penultima prova dell’Italiano WRC saluta il secondo successo stagionale di Marco Signor (Ford Focus) su Sossella (Ford Fiesta) e Pedersoli (Citroen C4): quest’ultimo fallisce la conquista anticipata dello scudetto, ma a Como sarà (quasi) una formalità per il bresciano, che se la giocherà con il vicentino della Fiesta. Primo titolo a Bosca, re della S2000/R4/R5.
E’ un po’ come arrivare al penultimo capitolo di un giallo sapendo già chi è l’assassino. Già, la trama di questa prima edizione dell’Italiano WRC lascia un po’ a desiderare, nonostante gli sforzi dei suoi attori protagonisti. Sarà l’ultima gara stagionale ad assegnare il tricolore, ma il nome del killer della serie è noto da tempo. A San Martino di Castrozza, Luca Pedersoli si permette il lusso di fare il ragioniere, dopo che, nel primo giro di prove si è trovato in affanno per un’errata scelta di pneumatici; a fine gara, il lombardo si accomoda sul gradino basso del podio; giusto dietro a Marco Signor e Manuel Sossella, ovvero i due che, grazie al risultato trentino, avranno il merito di essere ricordati almeno come quelli che hanno tenuto aperto il discorso-scudetto sino alla fine. Anche se la classifica (Pedersoli 72, Sossella 52, Signor 49,5) dice che al bresciano basterà il 9° posto (ovvero 3,5 punti) per assicurarsi lo scettro. Una formalità, appunto, perché in un campionato come questo – che, in termini di quantità e qualità, sta appena meglio del non rimpianto TRA – il ‘Pede’ può fallire un risultato del genere solo mancando l’arrivo sotto la bandiera a scacchi lariana.
A San Martino, intanto, Marco Signor e Patrick Bernardi portano di nuovo la loro Focus davanti a tutti. Lo fanno con merito, sin dai primi metri di gara, mettendo in saccoccia anche quattro scratch (due a Sossella ed uno a Pedersoli gli altri successi parziali) e dominando in sicurezza il sempre affascinante rally trentino. Ma è una vittoria agrodolce, che sancisce l’uscita del trevigiano dalla lotta al titolo, nonostante anche all’ombra delle Pale Signor abbia dimostrato di essere l’unico, reale rivale di Pedersoli; senza i ko del Lanterna e del Marca, ora l’epilogo stagionale sarebbe ben più incerto. La matematica offre qualche chance in più a Sossella, ma il vicentino, ancora una volta, non ha convinto: gara lineare, priva di errori ma anche di acuti, la sua; l’ex re dell’IRCup davvero fatica a lasciare il segno in questo campionato.
La medaglia di legno va a Porro, il cui debutto sulla Fiesta WRC è comunque più che positivo: il comasco spera ora di cogliere il jolly nella gara di casa, raddrizzando così una stagione – quella in cui era chiamato a difendere il titolo vinto lo scorso anno nel TRA – tutt’altro che felice. De Tisi-Pollet (Focus) sono quinti assoluti ma a quasi due minuti dall’auto gemella vincitrice della gara e precedono Miele-Mometti (Citroen Xsara), Hoelbing-Grassi (Focus) e Bianco-Lamonato (Focus). Il nono posto assoluto val bene un meritato brindisi per Bosca-Aresca, ancora una volta vincitori di S2000 e unici a festeggiare con una gara d’anticipo il proprio titolo (nel loro caso, quello di S2000/R4/R5). La Focus di Gentilini-Gastaldello chiude la top-10, mentre Vescovi-Guzzi (Renault Clio) s’impongono come da loro buona abitudine in R3C e tra le due ruote motrici. Ad Amorisco-Cavallotto la vittoria nella Suzuki Rally Cup davanti ad Uliana-Mirolo e Soliani-Pittino (un semiasse costringe al ritiro Romano-Bologna, leader di trofeo nelle prime due speciali).