Il giovedì di Jyvaskyla propone lo shakedown in mattinata ed in chiusura di serata la gara vera parte sui 2,31 chilometri di Harju un traciato misto terra asfalto sulle strade della periferia nord della cittadina Finlandese, ed a siglare il primo scratch è il favoritissimo Tanak.
Sullo shake down della mattina a fare saltare il banco, un pò a sorpresa sono le due Citroen C3 che con Ostberg e Breen che si lasciano a circa un secondo le due Toyota Yaris di Latvala e Tanak che sulle strade di case (anche se lo shake down resta poco significativo) dimostrano di avere sempre uno spiccato feeling con le alte velocità. Il tracciato essendo cittadino quindi con parecchie curve secche e rallentamenti resta abbondantemente sotto la media oraria della gara, ma ciò nonostante qualche segnale interessante emerge, ed il dato lampante è quello dell’equilibrio che regna tra i primi quattro Tanak, Neuville, Ogier e Mikkelsen raccolti in un fazzoletto di appena nove decimi. Anche se in realtà Tanak qualcosa a livello di cattiveria sul piatto lo mette e non a caso si prende la prima leadership provvisoria. Certo che quando le medie si impenneranno e l’aerodinamica della Toyota comincerà a lavorare è davvero difficile intravedere chi lo possa battere. Resta a carte coperte Ogier con la suo nuova aerodinamica, i risultati si vedranno solo domani sulle speciali vere quelle dove si vola e si viaggia di traverso in sesta piena. Le due Hyundai con Mikkelsen e Neuville hanno fatto vedere che non hanno nessuna intenzione di partire allo sbando come invece è successo l’anno passato, ma se questa volta a fare la parte del leone e sopratutto a non sbagliare dovrà essere Mikkelsen. In una Finlandia anomala dove il caldo è torrido ed il fondo è levigato come sempre ma meno compatto perché la pioggia è stata poca, partire davanti a tutti per Neuville sarà un bell’handicap. D’altronde un colpo di fortuna che ribalti il venerdì come è successo in Sardegna non capita spesso, anzi.. Sia pure pagando qualche decimo in più le Citroen C3 confermano di avere un tigre nel motore e su queste strade sia Breen che Ostberg hanno già dato prova di saperci andare fortissimo.