Il pilota Estone con una prima boucle straordinaria capitalizza la posizione di partenza nei confronti di Ogier e Neuville ed il vantaggio della velocissima Yaris su chi parte dietro di lui ed a fine tappa precede Sordo (a 26″.8) che salta Evans sul filo di lana.
Una prima tappa con una buona metà del plotone che ha dato l’anima e anche qualcosa in più, ma risultano altrettanto evidenti i giochi tattici di squadra, con Toyota e Ford che mandano tutti all’attacco per capitalizzare le posizioni di partenza dei gregari. Ed essere li davanti nelle fasi decisive su asfalto per portare via punti agli avversari, oppure dare strada ai rispettivi capitani nel caso la matematica di un campionato equilibratissimo lo richieda. Sin dai primi chilometri è lampante il vantaggio della Yaris sulla concorrenza, un tracciato con delle porzioni molto veloci che ne esalta l’aerodinamica, ed un motore che conferma quanto di buono ha già dimostrato in queste ultime gare danno quel qualcosa in più ai tre samurai Vikinghi. Tanak con una tappa tutta all’attacco, più che mai conscio che la differenza la deve fare oggi sulla terra, a fine giornata può dire missione compiuta, con una pre ipoteca sulla gara, ma soprattutto con i suoi avversari diretti nella corsa al titolo alla deriva. Ogier ad una quarantina di secondi e Neuville prossimo al minuto. Loro ci hanno messo anche l’anima ma la posizione di partenza è stato un peccato originale da espiare sino in fondo. Nonostante un po di pulizia strada tocchi anche a lui, terzo sulla strada, riesce a tenersi dietro anche chi lo attacca dalle retrovie a cominciare da un Evans strepitoso, velocissimo e regolare non molla l’osso ma sull’ultima speciale lascia qualche secondo di troppo e perde una quindicina di secondi scivolando in terza posizione dietro a Sordo. Una posizione che in un ottica tattica di squadra può rivelarsi molto importante. La seconda piazza virtuale passa così a un Sordo bello pimpante che vorrebbe qualcosa in più ma essere a 26”.8 da questo Tanak è tanta già roba. La medaglia di legno se la prende a mezzo minuto dalla testa con Loeb, bruciando Latvala e Mikkelsen un paio di manciate di secondi dietro. Il nove volte campione del mondo qualche cosa da recriminare lo ha, senza i quindici secondi persi nella prova di Barcellona, per avere lasciato spegnere il motore, ed una partenza un po’ troppo soft sulle prime speciali, sarebbe ben più avanti con la Yaris di Tanak nel mirino. Una parentesi a parte merita i samurai compagni di Ott, lo ordine di spingere lo rispettano entrambi, ma Lappi rimedia subito un uscita veniale, al quale somma altre sbavature che lo pongono dietro a Neuville. Latvala invece fa una prima boucle impressionante, ma con la fiducia l’idea di potere vincere lo tradisce nel finale della lunga, una foratura lenta gli costa a fine speciale una quarantina di secondi. Proprio quando negli intermedi aveva oramai strappato la leadership virtuale a capitan Tanak. Si concola parzialmente saltando Ogier nel finale, un punto virtuale nel gioco di squadra anche se la gara è lunga e da domani sarà solo asfalto.