Il Sardegna riportato di forza nel CIR ha sollevato una vera insurrezione tra addetti ai lavori, piloti e media, dubbi che avevamo anche noi perché il WRC sino ad oggi ha sempre impietosamente fagocitato tutto quello che non era marchiato WRC, ma con le nuove regole del WRC2 la FIA lancia un salvagente al CIR, ed a tutte le serie nazionali pronte alla sfida WRC.
Tra una miriade di calendari mondiali, ed internazionali, il consiglio mondiale di San Pietro Burgo ha deliberato anche alcuni dettagli regolamentari come quelli che tracciano la struttura del nuovo WRC2 Pro e di quello che continuerà a chiamarsi WRC2, dedicato agli equipaggi privati. Se per il Pro rispetto alle norme che regolavano il WRC2 unificato cambiano dettagli, come il numero minimo di gare a cui bisogna partecipare (7, anche con una sola vettura, ed una di queste gare deve essere extra Europea), il numero dei risultati utili (8) e poco altro. Il WRC2 dedicato ai privati cambia anche esso pochissimo, ma uno di questi dettagli da una svolta epocale e controtendenza nei confronti della stessa filosofia che ha regolato le serie support dai tempi del mondiale Production. In pratica non esiste un numero minimo di gare a cui partecipare, ma soprattutto quei piloti che vorranno affrontare una sola gara, generalmente quelle di casa, potranno farlo come WRC2 senza dovere pagare la tassa di iscrizione al campionato. Un dettaglio che a molti può sembrare insignificante, o di poco conto, ma in realtà rappresenta un’apertura importantissima alle varie serie nazionali dove i protagonisti oramai in quasi tutto il globo corrono con le R5. Con il tempo quasi tutti i campionati nazionali hanno rinunciato ad inserire tra le gare del proprio campionato la prova di casa del WRC, alla base di questa scelta ci sono i costi e le discrepanze sul chilometraggio. Ma a pesare tantissimo era la mancanza dell’effetto vetrina, essere fuori dal WRC2 comportava partire in coda a tutte le serie support WRC3 e JWRC, e si veniva fagocitati da una macchina gigantesca che promuoveva solo quello che portava il suo marchio. Con questa inversione di rotta si apre la vetrina del WRC2 alle serie nazionali, che potranno inserire i loro top driver, pretendenti al titolo assieme ai protagonisti di questa serie e mostrare il loro valore. Occasione di cui beneficerà il CIR 2019, che il prossimo anno ritorna sulle strade del Sardegna mondiale. Una scelta criticata, arrivata per un calcolo a nostro avviso sbagliato aumentare il numero di iscritti della gara Sarda, ma che con questo assist della FIA potrebbe aprire nuovi scenari al campionato ed a quei piloti in cerca di una vetrina internazionale.