Il vicentino (Ford Fiesta WRC – foto Racemotion) replica al Val d’Orcia il successo ottenuto al Marche e riconquista il primato nel Raceday. Gli sterrati senesi esaltano Fanari e l’intramontabile Travaglia, secondi ex aequo, il sempre solido Trevisani, il rampante Ciuffi ed il coriaceo locale Pierangioli. Bentivogli svetta in Produzione, Vagnini tra le due ruote motrici, Battilani nel trofeo Peugeot. A Battistolli il successo nella gara storica.
Radicofani rilancia Smiderle. Le strade bianche intorno alla cittadina senese, teatro del terzo atto del Raceday 2018/19, vedono svettare lo sclendese, affiancato dal conterraneo Alberto Bordin su una Ford Fiesta WRC. Il duo vicentino firma il secondo hurrà stagionale – l’altro risale alla prova d’apertura, il Marche – grazie ad una domenica tutta concretezza, nella quale sfrutta al meglio la più prestazionale auto a disposizione per tenere a bada gli scatenati inseguitori (a bordo di vetture di classe inferiore). Balzato in vetta alla fine del primo giro di prove dopo la sfuriata d’apertura di Fanari, l’equipaggio veneto mantiene la testa senza farsi intimidire dalle Skoda Fabia R5 di Fanari-Stefanelli e Travaglia-Gelli (nella bagarre s’era inserito anche Hoelbing, uscito però di scena per il cedimento di un cerchio); le fasi centrali di gara, in particolare, esaltano il sempiterno trentino (a lui tre scratch), ma il forcing non basta a destabilizzare i battistrada, bravi ad aggiudicarsi la frazione finale ed a rintuzzare l’assalto conclusivo degl’indomiti rivali.
Il bis stagionale riporta Smiderle in testa alla serie cara ad Alberto Pirelli (42 punti), ma Jacopo Trevisani non molla: al Val d’Orcia, il giovane bresciano – a bordo di una Hyundai i20 R5, condivisa con Andrea Marchesini – firma un’ennesima prova di sostanza con un buon quarto assoluto che è un terzo nella classifica di gara del Raceday, ed ora secondo a due sole lunghezze dal neo leader. La sensazione è che il titolo sarà un affare tra loro, considerando che Fanari (28) è ormai troppo staccato e De Luna, out per un’uscita ad inizio gara, resta ancorato a 27.
La quinta piazza va a Tommaso Ciuffi: piazzamento di tutto rispetto, per il giovane toscano (sempre assecondato da Nicolò Gonnella alle note) apparso subito a suo agio all’esordio su una Peugeot 208 di classe R5. Pierangioli-Pollini portano la loro Mitsubishi Evo X (R4) al sesto posto, davanti a Versace-Caldart (Fabia R5) e Marchioro-Dall’Olmo, confermatisi buoni protagonisti con la loro stagionata Peugeot 207 S2000; con questo piazzamento, il veneto che batte bandiera sammarinese è ora terzo in campionato con 35 punti.Tra i migliori dieci figurano anche Gianesini-Franzi (Fabia R5) e Bentivogli-Cecchi: il romagnolo porta la sua Subaru Impreza al successo tra le auto di Produzione in quella che, sinora, è la miglior prestazione nell’edizione corrente del Raceday.
Sugli scudi pure Vagnini-Baldazzi, sempre davanti a tutti tra le due ruote motrici con la loro Clio R3C, Battilani-Mannfredi (208), per la seconda volta in stagione sul trono del trofeo Peugeot Competition, Uliana-Budoia (vincitori in R2B), gli spettacoli Romagna-Lamonato sulla Delta Integrale, Betti-Zanotti (primi in R3C), Bucci-Barbieri (re di N3 e secondi tra gli Under 25), Chiesura-Lovisa (leader della N2) e la toscana Susanna Mazzetti, subito regina di A6 all’esordio sulla terra. Tra i delusi, Aronne Travglia: il figlio d’arte si ferma a metà gara, mentre occupa la seconda posizione di R2B. Due sole le vetture in gara nel rally storico e solo la Delta Integrale 16V di Battistolli-Cazzaro raggiunge il palco d’arrivo di Radicofani.