TANAK ALLUNGA LE MANI

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La temperatura si scalda ma Tanak resta freddissimo e come un calcolatore prima salta un Suninen che qualche chilometro più in la si inneva e perde il treno del podio. L’Estone mette la sua Yaris in modalità controllo e va ad ipotecare il successo finale.   

L’anno passato forse la partita l’avrebbe chiusa già sulle speciali Norvegesi, perché il vero Tanak lo si è visto solamente ieri sera sui quasi nove chilometri della Torsby, quando nonostante partisse per secondo sulla strada ha battuto un tempo impressionante. Oggi partendo dietro prima su un fondo abbastanza ghiacciato, poi nel solito mix terra ghiaccio (ma con qualche grado in meno, che hanno fatto si che il ghiaccio tritato non si sciogliesse) sapeva che bastava tenere alto il passo per fare la differenza e così è stato. La leadership l’ha presa subito saltando a piè pari Suninen, che nella speciale seguente aggancia una corda e finisce per innevarsi perdendo un minuto e mezzo rovinando fuori dalla top five. A quel punto Ott continua con il suo passo veloce ma attento, andando a mettere un ipoteca pesantissima sul successo finale. Nonostante non sia a tutta nella seconda boucle va per ben due volte a scratch, e la sua sorpresa quando vede il tempo dei suoi avversari sulla replica di Rammen la dice lunga su quale possa essere il suo margine di miglioramento. Alle sue spalle i distacchi continuano a salire ed a fine giornata sono prossimi al minuto, Mikkelsen gestisce la piazza d’onore ma fatica a tenere i tempi di chi ha alle spalle, ad Hagfors fa un dritto che gli costa un bello spavento ed una manciata abbondante di secondi. A fine tappa si fanno sempre più lunghe le ombre di Lappi e Neuville, ed il Finlandese lo aggancia sul traguardo dell’ultima speciale, mentre il Belga li tallona in quarta piazza ad appena 2”.3. Lappi dopo un inizio claudicante, anche se fatica a trovare le linee ideali cresce di prova in prova e sull’ultima speciale riesce ad agganciare Andreas e va al riposo notturno sul secondo gradino podio, in coabitazione con il Norvegese. Una lotta che coinvolge a pieno titolo un super Neuville che tallona la strana coppia ad un niente, mentre Evans perde lentamente secondi e scivola in fondo alla top five, anche se ha sempre il Belga nel mirino a soli 11″.9

CLASSIFICA     

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