OGIER OBBIETTIVO TOUR

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L’anno passato il Tour si decise sui cinquanta chilometri della prima speciale con un Ogier e tutta, quest’anno un percorso a più ampio respiro con un inizio su una boucle a Porto Vecchio apre le porte ad una gara più combattuta ma il favoritissimo resta sempre super Ogier.      

L’anno passato a fare saltare il banco in Corsica fu il terribile montante messo a segno da Ogier, un colpo durissimo sferrato per fiaccare sul nascere un Loeb che con il passare dei chilometri avrebbe potuto riprendere confidenza con le speciali Corse. Abbastanza per indurlo in errore nella speciale seguente, tattica fatale anche al resto del gruppo praticamente fuori gioco già alla fine della prima speciale, con Hyundai e Toyota azzerate da set-up non perfetti proprio sulle prime speciali, mentre la Citroen C3 il potenziale lo ha fatto intravedere ma con Loeb fuori Meeke non ha mai osato osare. Quando l’asfalto è quello vero la C3 ha sempre dimostrato di esserci, ed anche sotto la pioggia Catalana ha dimostrato un ottimo potenziale. Da venerdì sarà l’ora della verità, dopo le prime gare Ogier ha cominciato a chiedere dei cambiamenti, ma la C3 dal 2017 è migliorata in tutto e sull’asfalto in più di un’occasione ha dato la sensazione di avere qualcosa in più. E’ quindi facile immaginare che il lupo di Gap voglia fare saltare il banco e portare a casa punti importantissimi. In un mondiale tiratissimo, ma soprattutto con una serie di gare molto veloci nel finale di stagione dove l’aerodinamica Toyota potrebbe giocare un ruolo importante, non si può concedere nulla agli avversari. Il secondo tema è quello legato al leader del mondiale Ott Tanak, se la sua Yaris non inciamperà in una partenza ad handicap, resta da capire quale sarà l’atteggiamento tattico, quest’anno è partito con tre gare dove ha sempre nascosto il suo gioco, anche quando era davanti a tutti come in Svezia. In Corsica lui che sull’asfalto asciutto è bravo quanto Seb metterà sul tavolo tutte le sue carte oppure si accontenterà come al Monte? Per ultima abbiamo lasciato la Hyundai che di assi da calare ne ha ben tre Neuville, Loeb e Sordo, tutti e tre fortissimi in Corsica, il punto interrogativo resta però la i20. Performante, ma spesso con un pizzico di fiatone sulla concorrenza, in più di un’occasione l’impressione è stata non tanto quella pagasse mancanza di evoluzione, quanto una preparazione pre gara errata che si pagava soprattutto nella prima tappa. Un aspetto che d’ora in avanti potrebbe migliorare in virtù delle scelte del nuovo corso Adamo.       

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