Il campionato Francese con una norma infilata nel suo regolamento a fine marzo apre alle WRC+, ma lo fa cercando di evitare i riflettori, una deroga che viste le tante restrizioni è stata scritta a doc sotto la dettatura di un soggetto interessato che per ora non ha calato le sue carte.
In anni di storia le WRC Plus hanno rappresentato qualcosa di realmente rivoluzionario, potenti, spettacolari ecc.., ma che in tre anni di vita non sono riuscite a penetrare realmente in un solo campionato nazionale. Inizialmente è stata la FIA a mettere una stringente norma per limitarne l’utilizzo nel mondiale, un freno accettato da tutti visto che nel 2017 quasi tutti i costruttori sono riusciti a fatica a produrre quei pochi modelli necessari per l’attività iridata. Oggi qualche timida apertura in deroga è arrivata, per gare kermesse come il Monza, ed in altri casi in gare pre event studiate a doc. Nella terza stagione di WRC+ alcuni campionati hanno cominciato ad aprire le loro porte a queste vetture, prima l’Estonia poi la Finlandia, ed ora anche la Francia. Ma in tutta onestà interpretare queste deroghe come apertura dei campionati alle Plus fa sorridere, l’impressione è quella di trovarsi di fronte a deroghe ad personam. Quelle Estoni studiate a doc per una gara dalle ambizioni iridate, collocata in un calendario a doc per essere un test race del Finlandia. Per il resto di Plus nemmeno l’ombra. In Finlandia la deroga è arrivata con l’impegno a non segnare punti nel campionato nazionale, ma si tratta di richiesta avanzata da Makinen per permettere a Katsuta di prendere in mano in qualche gara meno impegnativa la Yaris+. Occasione che la federazione ha colto al balzo per ricamare l’operazione Bottas all’Artic. Ed ora a fine marzo è arrivata quella Francese, decisamente più restrittiva ma chiaramente scritta da un costruttore, con vincoli precisi e restrittivi (sicurezza in primis): vettura iscritta dal costruttore oppure filiale; la vettura dovrà essere in configurazione 2019 (niente vetture con aerodinamica 2018); il pilota in questione dovrà avere guidato almeno una volta una WRC+ in una gara del mondiale; obbligatoriamente partecipazione in regime di trasparenza. Una norma scritta con il chiaro intento di utilizzare qualche gara del Francese per fare dei test, approfittandone per fare un pò di immagine che non guasta mai. Nulla a che vedere con lo spirito di utilizzare gare nazionali per far fare palestra a dei piloti giovani. Un’occasione che giustamente la FFSA ha colto, facendo una deroga ad persona, ma ad anni luce dal pensiero di chi vorrebbe vedere queste vetture anche nei campionati nazionali. Una parentesi come quella che è stata concessa nel 2016 ai baby Rovanpera e Bulacia in Italia.