In questi ultimi giorni si è fatto un gran parlare della deroga che ha aperto alle WRC+, una concessione ad persona lontana dal cambiare realmente qualcosa, o dalla quale trarre qualche ispirazione, mentre l’apertura che arriva dal Belgio con l’Ypres Rally Master ancora da definire nei dettagli andrebbe osservata con molta attenzione e diventare ispirazione per Aci Sport.
Molte delle discussioni sull’apertura alle WRC+ fanno realmente sorridere, innanzi tutto perché a vietarle in primis è stata la FIA nel 2017, ed ogni apertura a queste vetture è stata fatta su specifiche richieste, come quelle più vicino ai terrestri e non alle case ufficiali (vedi Monza oppure quella Finlandese per Bottas e Katsuta). In realtà visti i costi è difficile immaginare un futuro reale per le Plus nelle serie nazionali, se non qualche comparsata a spot qua e là, molto più limitata di quanto i voli pindarici di qualcuno possano pensare. Ma se la richiesta Francese ed Italiana ha la stessa matrice targata Hyundai, interessata ad aggirare (legalmente) le regole sui test contingentati; la casa di Alzenau (come le altre) potrebbe però potrebbe trarre ben altro vantaggio anche da altre apparizioni fatte a scopo promozionale con le R5: vedasi Neuville ad Ypres, Sordo a Fafe ecc.. Ed è proprio dalla gara Belga che è partita la richiesta per una deroga a 360° estremamente interessante, i cui contorni regolamentari sono ancora in elaborazione e dovrebbero essere rese note a giorni. L’Ypres Rally Master è una sorta di gara nella gara come le prove regionali nel CIR oppure quelle nazionali nel WRC, con classifiche separate e percorso differenziato (con qualche speciale in meno), riservato ad un ristretto numero di vetture (ad Ypres si parla di 15). Le vetture ammesse sono tutte quelle top che hanno fatto la storia del mondiale rally dalle gruppo A alle WRC+ 2019, passando per tutte le evoluzioni World Rally Car che stanno nel mezzo. Senza dimenticarsi delle magiche 2 ruote motrici Kit, che ancora oggi fanno sempre la loro figura con il loro sound indimenticabile e prestazioni (se ben guidate) di tutto rispetto. Una scelta quella delle gruppo A che anche se può sembrare faccia a pugni con i regolamenti delle storiche, in realtà mette in evidenza l’incongruenza dei regolamenti storici che hanno fatto detonare la specialità, con una palese differenza generazionale tra le vetture degli anni 60, 70, e primi anni 80 (i gruppi 2 e 4) a quelle della seconda metà anni 80 e 90 (le gruppo A). Un regolamento che ha però ha lasciato al palo una lunga lista di vetture come le Mazda 323, oppure la Sierra Cosworth posteriore, bellissime e spettacolari mai riportate in auge perché meno competitive. Una kermesse spettacolare per il pubblico (nel caso di Ypres pagante), ma appetitosa anche per chi ha la possibilità di esibirsi con queste vetture, con quel pizzico di spirito agonistico di una gara. Senza però andare a rubare la scena ai protagonisti dell’ERC o ERT Trophy, oppure a quelli delle varie serie nazionali (nel caso di Ypres quella Belga e Britannica). Una scelta quella di Ypres che merita di essere messa sotto osservazione, ed eventualmente ripresa dalle varie federazioni. Chiaramente non è per tutte le gare, ma potrebbe essere un bel di più per molte gare di prestigio, in grado di raccogliere consensi importanti.