Il Due Valli incorona il toscano ed Anna Andreussi di nuovo campioni italiani di rally davanti a Basso e Scandola: la classifica di campionato riflette anche quella della gara scaligera. A Ferrarotti lo scudetto Produzione. Albertini s’impone nella prova del CIR Junior e rifila 1’ al campione Scattolon, Panzani svetta nel Trofeo Twingo R2. Tabarelli conquista la gara del TRN, a Iacconi la classifica della Suzuki Rally Cup.
Il solito noto sul trono dell’Italrally. Il torno del CIR va, per l’ottava volta, al cannibale Paolo Andreucci. Affiancato da Anna Andreussi sulla Peugeot 208 di classe R5 griffata Racing Lions, il toscano si riprende quel titolo al quale aveva dovuto rinunciare per forza di cose lo scorso anno (quando correva con la 208 in configurazione R2B).
Anche a Verona, Andreucci vince, convince e conferma la sua supremazia. E’ un predominio che va oltre rivalità e veleni e premia, come è giusto che sia, una sacrosanta vittoria di squadra: perché la coppia Andreucci-Andreussi è stata la migliore tra gli equipaggi al via della serie, la Racing Lions ha avuto il merito di far crescere – in prestazioni e affidabilità – quella 208 che, ad inizio anno, qualche grattacapo di troppo l’aveva pure dato (non a caso tre delle quattro vittorie sono arrivate nella seconda parte di campionato).
Tempo di spumante per Andreucci, che oggi amministra senza patemi il buon vantaggio accumulato ieri su Basso. Quest’ultimo vince i due passaggi ad Erbezzo – insidioso il primo a causa della nebbia in prova – e chiude a 21” dal neo-campione, agguantando l’argento nella gara veneta e nella graduatoria stagionale. Posto d’onore che merita risalto, perché conquistato con un’auto alimentata a GPL: progetto coraggioso, quella della BRC, che solo due piloti avrebbero potuto portare così in alto al primo anno. Uno è quello che è stato davanti alla Fiesta biancorossa, l’altro, appunto, è lo stesso Basso (per lui due belle vittorie, al Ciocco ed in Sardegna).
Il podio all’ombra dell’Arena non può soddisfare Umberto Scandola: la gara sulle strade di casa non lo vede mai protagonista e la foratura di ieri denota scarsa serenità. Le prove odierne vedono di nuovo il padrone di casa incapace di assicurarsi uno scratch e per lui il finale di stagione è amaro. L’appello al TNA sammarinese – davvero triste che manchi ancora il verdetto, a tre mesi dal caso-pneumatici emerso al San Marino – diviene ininfluente, reso vano da un ruolino di marcia buono ma non eccellente del pilota della Skoda.
Alle spalle dei tre mattatori del CIR, il Due Valli propone ‘Ciava’-Ciucci (Fiesta-R5), autori di una gara più che discreta ma, ovviamente, su ritmi che nulla hanno a che spartire con quelli di chi si giocava lo scudetto. Rossi-Rocchi (Renault Clio-S1600) agguantano un brillante 5° assoluto ed il primato tra le due ruote motrici davanti ad Albertini-Mazzetti (Peugeot 208-R2B): l’equipaggio lombardo fa sua la vittoria di tappa del CIR Junior, confermando di essere nettamente il più veloce tra i giovani (significativo il minuto rifilato al fresco campione Scattolon).
Dopo Piatto-Farina (vincitori della R3C), ecco Ferrarotti-Fenoli: anche la loro gara finisce in un brindisi grazie alla vittoria – non senza brivido – del CIR Produzione. Il tandem reggiano-bresciano, infatti, va ad un passo dal ritiro a causa di un’uscita nel corso della seconda prova, ma riesce a ripartire e, alla fine, grazie all’incidente che mette ko Vittalini, arriva la vittoria di tappa e di campionato nella serie ai danni di Andolfi-Casalini.
Panzani-Baldacci primeggiano nel Trofeo Twingo R2B (primi sia in gara, sia nella classifica finale) sul giovane De Tommaso (navigato da Bizzocchi) e Testa-Inglesi, con Carella-Bracchi giù dal podio e rientrati in gara con il ‘super-rally’ dopo l’uscita di strada sotto l’acquazzone di ieri. La gara del TRN va a Tabarelli-Gaio (Mitsubishi Evo IX-R4), che rifila 25” a Pighi-Zortea (Peugeot 207-S2000) e e oltre 3’ a Ramponi-Fraccaroli (Renault Clio-A7); Iacconi-Barsottelli svettano nella Suzuki Rally Cup in volata su Lucarelli-Ferrari, buon podio per Visconti-Gravaghi.