Il Bondone interrotto da un violento temporale, in qualche maniera riparte ma con le rampe umide a tratti ancora bagnate la gara vede imporsi il campionissimo Faggioli che però sale ad una minutata dal suo best lap, ed alle sue spalle si piazzano le carrozzate di Dondi e Ghezzi.
La classicissima delle salite nel vecchio continente, l’unica che nel tempo ha confermato un percorso da uomini veri, questa volta non è riuscita a sfuggire alla scure meteorologica, con un temporale che provocato l’interruzione della gara. Facendo saltare tutti gli equilibri della gara, rimescolando completamente quanto era emerso nelle prove del sabato con la prima carrozzata fuori dalla top ten. La ripartenza dopo il temporale propone condizioni non certo ideali, che tagliano in maniera impietosa le super performance delle mono e biposto che dominano il mondo delle salite. In realtà la sospensione ha condizionato in maniera pesante la gara dei tre favoritissimi, che al via della ripartenza si sono presentati con differenti soluzioni di gomme, con il vincitore Faggioli che punta tutto sulle pioggia e riesce in qualche maniera a chiudere la sua corsa di poco sotto il muro dei dieci minuti, ma lontanissimo dal 9’19” battuto nelle prove libere di ieri. A contendergli la vittoria sino alle ultime curve è stato come al solito Christian Merli partito con pneumatici intermedi, pur pagando qualche decimo al Toscano ha sempre tenuto la Norma M20 nel mirino, ma negli ultimi due minuti di gara la sua Osella ha fatto le bizze, con una serie di tagli motore che gli hanno fatto perdere poco meno di una quarantina di secondi, abbastanza per salvare il successo di classe (17 centesimi su Lampert) che gli permette di mantenere la testa dell’Europeo a parimerito con Faggioli. A sbagliare completamente le gomme è Zardo che punta sulle asciutto, ed è costretto ad una salita ad handicap. La pioggia regala così alle carrozzate partite con l’asciutto una serie di performance che gli permettono di scalare l’assoluta come nel caso di della E2 di Manuel Dondi che si arrampica sul secondo gradino del podio. La medaglia di bronzo invece va alla Porsche 997 di Ghezzi che si aggiudica anche la classe RGT piegando la Lamborghini Huracan di Peruggini.