Che il calendario WRC 2020 fosse un parto travagliato era facile immaginare tra i tira e molla contrattuali dei contratti in scadenza e quelli delle tante candidature, ed oggi con le parole di Ciesla almeno il nodo Safari sembra essersi sciolto definitivamente.
In politica oramai da qualche anno si va avanti a sparate, qualcuna con le spalle coperte altre per cercare di sparigliare il gioco, un trend che negli ultimi anni ha coinvolto in maniera sempre più importante la stesura del calendario WRC. Giochi complessi, spesso molto più ingarbugliati di quanto possano sembrare, perché se qualche anno fa la decisione finale era quella della federazione, oggi in gioco ci sono anche i costruttori e soprattutto il promoter, che dietro alle sue colorate motivazioni televisione, spettacolo, mercati dell’auto, ecc.., deve mettere sempre davanti a tutto i budget necessari per la promozione. Elemento che quando si presenta una candidatura tutti, almeno a parole, spergiurano di avere (a volte mandando avanti anche pezzi del governo di un paese), ma che la realtà dei fatti ha spesso visto crollare come dei castelli di carte. Non era certo il caso del Safari i cui budget nel lungo percorso di candidatura erano già sufficienti a garantire un paio di edizioni del WRC. Ed alla sua edizione test che si è tenuta il week end appena trascorso non è un caso ci fosse la FIA al completo, ma anche il promoter che evidentemente doveva ancora chiudere il suo accordo per il prossimo triennio. La gara è andata via tra alti e bassi, luci ed ombre che però si analizzeremo in un secondo tempo e comunque si presentano con due chiavi di lettura se vogliamo in contrasto. Quello che ci si attendeva era una dichiarazione post gara che in maniera informale sanciva l’ingresso del Safari nel WRC, ed invece per quasi quarantotto ore sono solo trapelate poche indiscrezioni su come è andata la gara, come se mancasse ancora qualche tassello. Probabilmente l’accordo che oggi ha portato Ciesla ad incensare l’ingresso del Safari nella serie iridata, rimettendosi al responso della Federazione che però a questo punto sarà evidentemente positivo, anche perché tra i primi supporter della gara Keniota c’è il presidentissimo Todt. Resta da capire se a fine settimana sarà reso noto il calendario 2020, che oramai continua a rimbalzare da una settimana all’altra, e tra i nodi da dirimere quello del Safari non era certo l’unico.