L’ordine di partenza sulle speciali di San Marino continua a giocare un ruolo importante che favorisce Costenaro e Ceccoli ma nella boucle finale il Francese ritorna a picchiare duro e si riporta sotto, ma con il ritiro a sorpresa di Costenaro si riprende la leadership senza colpo ferire.
Non c’è il due senza il tre e così dopo i successi all’Adriatico e in Sardegna il Francese Stephane Consani fa suo il gradino alto del podio anche al San Marino. Una gara vinta con grande sapienza tattica, ed una condotta impeccabile da vero ragioniere del cronometro, uno stile che fa a pugni con il Consani che a Cingoli ed Alghero aveva mandato gli avversari al tappeto sin dai primi round del match. Nella repubblica del Titano invece ha saputo limitare i danni al minimo nella prima boucle, dove l’ordine di partenza lo sfavoriva in maniera palese nei confronti di chi come Costenaro e Ceccoli partivano più indietro con le strade più pulite e veloci, ed a prendere subito la leadership è il driver Vicentino che con tre scrtach consecutivi riesce a mettere un paio di manciate di secondi tra lui Ceccoli e Consani. Ma nella replica di metà giornata il Francese gli risponde con un’altra tripletta di successi parziali, abbastanza per saltare e distanziare Ceccoli, ma Costenaro risponde in maniera autoritaria ed a fine tornata riesce a tenere la testa con 5” di vantaggio, abbastanza per sperare di riuscire ad arginare l’ultimo assalto del forte Francese. Ma per il pilota di Marostica l’avventura si conclude nel trasferimento verso l’ultima boucle, appiedato da un guasto alla pompa della benzina della sua Skoda Fabia. Un colpo di scena che serve la vittoria a Consani su un piatto di argento, che a quel punto si limita a ricompassare il suo ritmo, limitandosi ad amministrare il vantaggio accumulato su Ceccoli. Il padrone di casa non molla la presa ma nemmeno rischia più del lecito, limitandosi a controllare la sua posizione e mantenere la pressione sul suo avversario. D’altronde dopo il successo raccolto sulle strade di casa Ceccoli non può certo lamentarsi di una piazza d’onore a pochi secondi dall’imbattibile Francese. Il terzo gradino del podio se lo prende Andreucci, che però ai primi paga una cinquantina di secondi e si limita a controllare nel finale la Fabia di Marchioro che lo tallona ad una decina di secondi.