Il doppio round di prove libere, seguito a ruota dal passaggio denominato qualifying che permette ai migliori tempi di scegliere l’ordine di partenza della gara assiste al dominio di Gryazin che precede di qualche decimo i nostri Crugnola e Rossetti.
Sui quattro chilometri della qualifying stage a fare la parte del leone sin dai due passaggi delle prove libere è il giovane Nikolay Gryazin, che parte con la smania di sempre dimostrare di essere il più veloce. Il Russo se da un certo punto di vista impressiona, perché specialmente nelle gare disputate a spot senza interessi di campionato in performance pura è in grado di tenere dietro quasi tutti, ma ancora una volta dimostra di avere poco controllo sul suo passo, visto che nella qualifying stage non riesce a migliorare il suo miglior tempo ottenuto nel secondo giro di prove libere. Una partenza che mette sul piatto le bellicose intenzioni di Gryazin, che punta a fare saltare il banco in una gara di prestigio in una stagione che per il momento gli ha regalato poche soddisfazioni, su undici start ha vinto solamente due gare Norvegesi pre Sweden. Alle sue spalle distanziati di pochi decimi troviamo Andrea Crugnola e Luca Rossetti, che mettono sul tavolo le loro carte, con il Varesino che a Roma in passato ha dimostrato di avere nel piede tempi monstre, ed a questo punto se vuole ribaltare le sorti del suo campionato dovrà tornare a impressionare come una volta. Un discorso analogo per the Rox, in realtà la classifica campionato del Friulano è ottima, ma nelle prime gare la C3 non è sembrata in debito prestazionale e gli ha impedito di lottare per il gradino più alto del podio. A metà gruppo troviamo un Basso che si accontenta di restare nelle posizioni di immediato rincalzo, attento a capire se c’è ancora da correggere qualcosa sulla Fabia Metior. Tra i big pagano tre secondi quindi un dazio significativo Simone Campedelli e Lukyanuk, il Romagnolo prende le misure alla sua nuova Fiesta ma nel giro buono accusa un calo di potenza che gli costa qualche secondo e gli impedisce di migliorarsi. Il Russo invece inciampa in un testa coda che gli fa perdere due o tre secondi, ed invece di battere il miglior tempo peggiora di quasi due secondi la prestazione ottenuta nelle prove libere.