Al Nido dell’Aquila il Francese Stephane Consani con tre scratch consecutivi nelle fasi iniziali della gara prende subito il timone per amministrare nel resto della gara su un Andreucci che gli resta in scia incollato ad una manciata di secondi. Un successo che gli vale il titolo tricolore con una gara di anticipo.
Il Nido si presenta con una boucle di due speciali il monte Alago, ed il monte Pennino da ripetere tre volte e la gara la sua piega la prende già nel primo giro con Consani che ritorna al service davanti ad Andreucci, Fanari e Campedelli ad una manciata di secondi o poco più. Uno Scandola con il fiatone si ritrova 16” sul groppone mentre il resto del gruppo veleggia oltre la mezza minutata. Nel secondo giro Campedelli viene rallentato dalla rottura di un manicotto del turbo e perde il treno di testa, un conto al quale deve sommare anche una foratura rimediata nel finale, un test che gli ha permesso di riprendere confidenza con le strade bianche firmando anche uno scratch sul monte Pennino (il migliore dei tre passaggi). Nella seconda boucle perde qualche secondo anche Fanari che si ritrova così a battersi con Scandola per il gradino basso del podio, ed una pietra nel finale della gara lo costringe ad accontentarsi della medaglia di legno. L’unico a non mollare sino al traguardo è Paolino Andreucci che tira fuori gli artigli e con sua Peugeot 208 firma due successi parziali, ma riesce a rosicchiare a Consani solamente qualche decimo e si deve accontentare della posizione di immediato rincalzo. Il Francese colleziona così un altro successo che gli permette di aggiudicarsi la corona tricolore con una gara di anticipo, un’altra vittoria ottenuta palesando sicurezza e superiorità nonostante i soli 5”.4 su Andreucci. Un distacco apparentemente cortissimo, che però il Garfagnino non è mai riuscito ad intaccare in una seconda metà della gara con il Francese oramai in modalità controllo. Gradino basso del podio per uno Scandola che ha sicuramente lasciato per strada qualche secondo per la posizione di partenza, oggi il feeling della sua Hyundai è migliorato sensibilmente ma la differenza con la concorrenza è evidente.