Martedì è scomparso Andrew Cowan uno dei più grandi piloti Scozzesi degli anni sessanta settanta fondatore alla fine della sua carriera della Mitsubishi Rallyart Europe con la quale la casa dei tre diamanti ha raccolto quattro titoli piloti, ed uno costruttori.
La lunga carriera di Andrew inizia nei primi anni sessanta firmando un doppio successo consecutivo (1962 – 1963) allo Scottish rally, la gara di casa. Ma la sua fama di grande pilota la costruisce nelle grandi corse marathons. Una sorta di rally di durata predecessori dell’attuale cross country, che allora non si avventuravano tra le dune, ma utilizzavano strade e sentieri a cavallo tra Europa, Asia ecc… Il primo successo internazionale di peso arriva nel 1968 nella Londra Sydney (prova di 17.000 chilometri), una gara nella quale riuscirà a bissare il successo nel 1977 (con un percorso di 30.000 chilometri). Nel 72 vince il Southern Cross Rallies la maratona Australiana, dove si ripete per cinque volte consecutive e fa sua nel 1978 anche la maratona sud-americana che con i suoi 32.000 chilometri continua a tenere la palma del rally più lungo del mondo. Nei rally del allora mondiale ha ben figurato nel Bandama in costa d’avorio e al Safari che è riuscito a concludere per ben quattro volte. Nel 1983 con la carriera da pilota agli sgoccioli orientata principalmente a gare come la Dakar fonda a Rugby la Andrew Cowans Motorsport, con la quale gestisce la stretta collaborazione ufficiale con la Mitsubishi che allora non aveva un reparto sportivo (di spessore) autonomo. In pochi anni la struttura viene assorbita dalla casa Nipponica e diventa la Mitsubishi Rallyart Europe, che porta avanti le attività della casa nei raid, negli anni novanta con il boom dei gruppi A riesce a fare interessare la casa dei diamanti al mondo dei rally. Dopo una breve parentesi con la Galant si passa alla Lancer con la quale vince con Tommy Makinen quattro titoli piloti consecutivi dal 1996 al 1999, centrando nel 1998 anche il titolo costruttori. Ventiquattro successi iridati, due ottenuti con al volante un giovane Richard Burns. Uno dei grandi di un’altra epoca che è riuscito a costruire un reparto corse di una casa costruttrice che sotto la sua guida ha scritto molte delle pagine più belle dei rally moderni.