Il biellese si aggiudica a Como la prima edizione della Aci Sport Rally Cup Italia, davanti a Chentre e Rusce. A Gilardoni il successo nella Supercoppa WRC. Sfiorata quota 200 iscrizioni per il gran finale riservato ai campioni del CRZ.
La prima edizione dell’Aci Sport Rally Cup Italia approda a Nordovest. A Biella, per la precisione: Corrado Pinzano, infatti, si è aggiudicato la rinnovata – e ribattezzata – Coppa Italia rally. Il piemontese (foto AciSport) è dunque il campione dei campioni regionali, ovvero il numero uno tra i concorrenti che, durante la stagione, avevano conquistato la vittoria assoluta nei vari gironi della Coppa Rally di Zona. A Como, in un rally affollato (198 le adesioni, anche grazie ai concorrenti portati dai trofei Michelin e Suzuki), la vittoria assoluta è andata al padrone di casa Alessandro Re, autore – sulla Polo di famiglia condivisa con Mauro Turati -, di una prova concreta e determinata, meritatamente conclusa sul gradino centrale del podio.
Ma tutti gli occhi erano puntati appunto sulla sfida tra i pretendenti alla coccarda tricolore. Qui, Pinzano e Patrick Bernardi (Polo), secondi alle spalle di Re, l’hanno spuntata dopo un teso duello con l’auto gemella dell’aostano Elwis Chentre (con Elena Giovenale), mentre l’emiliano Antonio Rusce (Skoda Fabia, sulla quale alle note c’era Sauro Farnocchia) ha chiuso buon terzo, senza mai impensierire il tandem di testa.
Ad oltre un minuto dalla zona podio ha chiuso il regolare varesotto Pederzani (pure lui su Fabia), davanti alle altre auto boeme del lucchese Pierotti e del torinese Gagliasso. Settimo tra i qualificati alla finale, lo scatenato parmense Roberto Vescovi, primo tra gli equipaggi a due ruote motrici. Out invece l’atteso bresciano Bottarelli (Fabia), partito subito forte ma prima attardato da una foratura e poi fermatosi per un’uscita di strada. Epilogo amaro anche per il campionissimo delle salite Christian Merli (a sua volta su una Fabia con Anna Tomasi), attardato da un testa-coda nel finale.
Tra i protagonisti della gara, ma fuori concorso nella bagarre di Coppa, si sono fatti notare i lariani Felice Re (quarto assoluto), Marco Silva (sesto), Paolo Porro (settimo su Hyundai i20) e Luca Ambrosoli (decimo con una C3).
Diversi altri equipaggi hanno lasciato il palco d’arrivo di piazza Cavour con un titolo appuntato al petto. L’inflazionata lista di campioni di classe è composta da Elwis Chentre (numero uno in R5), Kim Daldini (R3T), Federico Bottoni (R3C), Sandro Schenetti (R2B), Roberto Gobbin (RGT), Roberto Vescovi (S1600), Nazareno Pellitteri (A7), Vincenzo Torchio (A6), Erwin Amerio (A5), Enzo Oliani (A0), Augusto Favero (N1), Moreno Cambiaghi (N3), Paolo Iraldi (N2), Andrea Passalaqua (RSTB1.6 Plus), Claudio De Cecco (Over 55), Riccardo Pederzani (Under 25) e Sara Micheletti (Femminile). La originale – ma snobbata, chissà perché – classifica indetta per le delegazioni regionali ha visto svettare la Toscana (con Pierotti, Ciolli e Fanucchi) sulla Sicilia.
A Como c’era in palio anche il titolo della Supercoppa WRC. Trofeo del quale, sinceramente, non si sentiva l’esigenza e che, non a caso, ha calamitato appena una manciata d’iscritti (e chissà se a qualcuno sta venendo il dubbio che il tempo delle WRC ormai di vecchia generazione sia giunto al capolinea): qui, a spuntarla è stato il giovane ex pistaiolo ticinese Kevin Gilardoni (con Corrado Bonato su Hyundai i20), che l’ha spuntata sul coriaceo locale Corrado Fontana (coadiuvato da Nicola Arena su un’altra vettura coreana). Più attardati il lecchese Marco Paccagnella (Ford Focus) e Luigi Fontana (i20).
Il rally Trofeo ACI Como assegnava anche il titolo della Suzuki Rally Cup: il cronometro ha dato ragione ai parmensi Rivia-Musiari su Goldoni-Garella e Peloso-Carrucciu, ma un reclamo avanzato dall’aostano per un’irregolarità tecnica riscontrata sulla vettura di Riva ha portato all’esclusione dei vincitori; questi ultimi hanno tuttavia subito interposto appello e così la classifica finale del trofeo resta per ora sub judice.