La stesura del nuovo regolamento tecnico per il 2022 che teoricamente dovrebbe essere presentata almeno a grandi linee al consiglio FIA di dicembre, per il momento resta avvolta nel mistero con i costruttori impegnati a tirare per la giacchetta la FIA verso la soluzione a loro più vicina. Ed il primo risultato tangibile è la partenza della PSA che nel 2022 passa nel WEC.
C’era una volta un grande guru della comunicazione innamorato dei rally che si chiamava Corrado Provera che introdusse nel mondiale rally un principio democraticamente ineccepibile, quello che gli attori protagonisti di una serie devono essere parte in causa nella stesura delle linee guida dello spettacolo. Principio che gli si ritorse contro con l’ingresso a gamba tesa di Citroen, ed oggi proprio quel principio è alla base di tutti i ritardi sull’ingresso dell’ibrido nei rally, elemento che avrebbe già dovuto fare il suo ingresso contestualmente alle WRC plus, ed invece sta ancora facendo fatica oggi a trovare i suoi pesi e contrappesi, in un regolamento dalla gestazione piena di complicazioni. Le prime parti in causa sono incredibilmente gli stessi costruttori, con una disciplina che negli anni ha smesso di sviluppare auto che potessero dare qualcosa di nuovo alle vetture di serie, limitandosi alla pura ricerca della prestazione ha allontanato pericolosamente i vertici dei vari gruppi dai loro reparti corsa. Ed oggi dopo anni di tagli subiti senza mai proporre niente di nuovo si sono trovati davanti al bivio dei top manager che li obbligano a svoltare verso un mercato che va in altra direzione. L’altro colpevole di questa transizione ritardataria è un promoter indiscutibilmente bravo nel mediatizzare la serie, ma che non ha saputo cogliere le richieste che arrivavano dalla FIA, forse colpevole di essere troppo attento ad un mondo molto reazionario e poco incline ai cambiamenti. Così mentre non è ancora chiaro se l’ibrido sarà soltanto un inutile placebo per i trasferimenti, oppure potrà avere un effetto anche in speciale, premettendo l’introduzione di un addizionale di potenza, in Peugeot hanno proposto ai vertici del gruppo un programma nel WEC. Disciplina dove con i nuovi regolamenti si è trovata una via a costi contenuti per tenere dentro tradizionale e innovativo. Quelle sfide di cui l’elettrificato e l’ibrido hanno bisogno per dimostrare il loro potenziale. Così dalla PSA è arrivato il via libera a Peugeot (ufficializzato in questi giorni) e questo inevitabilmente significa la chiusura del programma rally portato avanti da Citroen, reparto corse che a fine 2021 passerà il testimone al marchio del leone (purtroppo per i rally a favore di un programma in circuito). E così mentre il WRC è ancora nel limbo e qualcuno pensa ai costruttori che verranno, uno dei quattro presenti ha già cominciato a fare le valige con buona pace di tutti.