Dopo il timido tentativo con Huttunen, ed una presenza nella serie cadetta affidata a team esterni, Hyundai con l’arrivo delle nuove evoluzioni sulla i20 R5 è pronta ad aprire un nuovo fronte mondiale nel WRC2, la serie erede del WRC2 Pro. Formazione a due o più punte con giovani di belle promesse come Veiby e Gryazin.
Appena il tempo di festeggiare il successo nel mondiale costruttori, quella palma che oramai per la squadra di Alzenau si stava trasformando in un incubo, ed Andrea Adamo in testa alle sue truppe è ritornato a lavorare a pieno ritmo sul mondiale che verrà; il primo a portare in campo la sua filosofia, visto che in questa stagione si è ritrovato una formazione già fatta. Se nella massima serie con l’ingresso di Tanak ha dimostrato di volere puntare soprattutto sul potenziale umano della squadra, rompendo gli schemi di squadre capitanate da un solo top driver. Oltre a confermare il principio della terza vettura a mezzo servizio, che punta sulle specificità dei piloti ma anche sul fatto che questi nella prima tappa possano godere di un favorevole ordine di partenza. Ma a fare notizia, dopo l’inseguirsi di rumori ed ipotesi è l’apertura di un nuovo fronte nel neonato WRC2, un impegno dove la squadra di Alzenau si prepara a lanciare un’offensiva dirompente. Una squadra a trazione under con due diamanti da sgrezzare che rispondono ai nomi di Veiby e Gryazin, ventitre anni il Norvegese, ventidue il Russo. Entrambi protagonisti nelle serie internazionali da parecchi anni, ed in particolare Ole Christian dal 2015 è stato assiduo frequentatore JWRC, WRC3 e WRC2, mentre Nikolay è approdato al mondiale solo quest’anno, ma dal 2016 al 2018 ha calcato distinguendosi il palcoscenico Europeo. Tra Veiby ed Alzenau il flirt va ormai avanti da metà stagione, mentre per il Russo gli abboccamenti sono stati molto più recenti. Un WRC2 che per Alzenau diventerebbe una sorta di palestra per crescere le nuove leve, ma si sa che per rendere vincente una squadra è comunque necessaria la presenza di un elemento già formato, in grado di dare solidità ai risultati. La logica vorrebbe che questa andasse a Craig Breen, che si è occupato di sgrossare le evoluzioni sulla i20 R5, ma in corsa potrebbe esserci anche Mikkelsen, che oltre alla solidità potrebbe garantire anche qualche partner personale a supporto del suo programma.