La presentazione del campionato WRC e dei suoi protagonisti, autovetture e piloti al salone dedicato all’automobilismo sportivo di Birmingham è stata cancellata dal promoter per evidenti difficoltà a mettere assieme tutti i protagonisti.
Come se non fossero bastate tutte le difficoltà a mettere assieme il calendario 2020, si sono sommati nel giro di poche settimane la cancellazione del rally d’Australia, il ritiro della Citroen, mentre il rally Cileno ha passato la mano per il 2020 a calendario oramai chiuso. Ad eccezione delle difficoltà ad imbastire il calendario, mascherata creando una sorta di competizione tra le candidature, che in realtà non c’è mai stata. Le tre debacle che si sono susseguite a cominciare dall’Australia sono tutte legate a situazioni esterne al mondiale dove il promoter o la FIA non avevano margini di intervento. Ora si è andata a sommare anche la cancellazione della presentazione prevista all’Auto Sport International di Birmingham, un appuntamento andato in scena per la prima volta nel 2018 e dopo il 2019 sembrava oramai destinato a diventare una tappa immancabile. Invece per affossarlo è bastata l’improvvisa assenza della Toyota, che ad inizio gennaio ha convocato tutta la sua squadra in Giappone al Tokyo Auto Salon 2020 (che si terrà dal 10 al 13 gennaio prossimi nella capitale Nipponica). Con il forfait di Citroen nella stagione 2020, la mancanza di una delle tre squadre impegnate nel WRC e più precisamente l’unica assieme a Hyundai ad avere alle spalle l’impegno economico del costruttore, ha obbligato il promoter a tirare un colpo di spugna sulla presentazione Britannica. Un’evidente difficoltà da parte del Promoter ad imporre alle squadre eventi promozionali extrasportivi, anche quando questi possono garantire un adeguato ritorno.