AL MONTE SVETTANO LE YARIS

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Una tappa sulla carta facile si trasforma in una difficile equazione, con molte porzioni di verglass puro nel primo passaggio, sporco e umido nella seconda boucle, ma questo non raffredda gli animi in testa alla gara, ed i primi tre Ogier, Evans e Neuville raggiungono il service racchiusi in un fazzoletto di sei secondi.

Una frazione difficilissima, con un tracciato che tra il primo passaggio ed il secondo cambia i suoi trabocchetti, obbligando i pretendenti al successo ad una guida snervante, dove bisogna riuscire a leggere la strada e le sue sfumature. Neuville sulla prima rimedia un dritto veniale ma si spegne la vettura e perde qualche secondo di troppo, un invito alla prudenza che raccoglie ed anche se non molla la presa si vede saltare dai due top driver di casa Toyota, ai quali a fine giornata concede appena sei secondi. Ad incantare nella prima boucle è un Evans che da buon gallese con il ghiaccio nero è abituato a conviverci, con tre scratch belli pesanti prende il timone della gara dimostrando alcun timore reverenziale nei confronti di Ogier. Il lupo di Gap passa al contrattacco nel secondo giro quando sporco e bagnato imperano, un ritmo che gli permette di portarsi in scia ad Evans e saltarlo nell’ultima speciale per una dozzina di decimi di secondo. Chiudono la top five Loeb e Lappi, il nove volte iridato paga ai primi una minutata, nelle prime stage lotta come un leone è tenta di tenere la scia dei primi, ma il passo è proibitivo e nella replica pomeridiana comincia ad amministrare un quarto posto in solitario. Lappi dopo i problemi di ieri sera continua a perdere secondi e con il passare dei chilometri perde anche la voglia di provare a stare davanti a Toyota e Hyundai, al momento off limit per la Fiesta. A pagare il prezzo più alto questa volta è Ott Tanak che parte anche lui con un passo bello sostenuto, però non fa tesoro di un testacoda premonitore in un tratto molto ghiacciata sulla prima speciale, e nella speciale seguente rovina fuori strada in un tratto velocissimo. Una prima da dimenticare, amaro risveglio dopo la sbornia del titolo. A fare harakiri c’è anche Greensmith autore di un’ingenuità che fa sorridere tutti tranne lui, nella porzione ghiacciata che ha sparato in testa coda anche Tanak si gira anche il Britannico, che per rimettere dritta la sua Ford da la classica sgasata per girare la sua Fiesta su se stessa, ma il ghiaccio vivo e la contropendenza lo risucchiano in un fosso a interno curva.

CLASSIFICA

 

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