La va a poche ore per la conferenza degli organizzatori Svedesi, dove sarà annunciato un probabile quanto scontato via libera, confortati dalle previsioni (temperature e precipitazioni) e dalle precipitazioni di questi giorni pioggia e neve marcia che hanno bagnato il fondo che un abbassamento delle temperature dovranno andare a ghiacciare.
Le precipitazioni sono arrivate, verso Karlstad è stata pioggia e più a nord c’è stata qualche spruzzata di neve, nulla di paragonabile a quelle anomale sponde che si erano viste nel 2018. Si perché sulle speciale tra Torsby ed Hagfors le sponde sono sempre state inesistenti o quasi, dieci quindici centimetri al massimo. Quella che generalmente avevano le speciali della giornata Norvegese, nulla di paragonabile quando la gara allungava i suoi tentacoli sino a Falun, sulla mitica e lunga speciale di Jutbo. Da ieri sera è arrivato anche l’attesissimo calo delle temperature e questa mattina il ghiaccio imperava, ed anche se due o tre giorni a meno dieci non sono sufficienti a fare galoppare il gelo anche sotto la superficie, dovrebbe comunque garantire un primo strato molto duro. Ed anche l’evoluzione proposta nei prossimi quindici giorni, con qualche nevicata nel prossimo week end, e temperature costantemente sotto lo zero di notte e di giorno anche nei giorni della gara si dissolvono anche le ultime criticità. La scelta era comunque già nell’aria dall’incontro di Montecarlo, avanti a tutta e comunque, il rischio di inciampare in una gara zoppa, non spaventava organizzazione e promoter, sicuramente in maggiore difficoltà davanti a una gara cancellata. Non è un caso che Loeb abbia deciso di gettare la spugna, lui di annate critiche qualcuna l’ha vissuta e non essendo più obbligato ad esserci per ragioni di classifica iridata, ha preferito passare la mano. La speranza di tutti è per una gara il più regolare possibile, ma come sempre nel Varmland le condizioni del fondo restano una scommessa legate alle bizzarrie del meteo.