In questa Svezia zoppa con una domenica ridimensionatasi alla sola power stage, quella che a Montecarlo gli è costata una posizione sul podio finale Elfyn Evans ha messo il suo secondo sigillo iridato in una Svezia dimezzata ma con condizioni complicatissime tra ghiaccio e terra sgelata tutte da interpretare a braccio.
Una gara anomala amputata quindici giorni fa per avere il via libera da federazione, promoter e case, ulteriormente ridotta prima del via, ed alla fine dimezzata nella tappa finale e nel chilometraggio complessivo, con il definitivo colpo di spugna sul primo passaggio sulla Likenas, per cercare di salvare il salvabile di una power stage da dimenticare. Un meteo davvero beffardo dal Montecarlo in poi ha disatteso quasi tutti gli abbassamenti di temperatura previsti, ed eventuali nevicate, ma è stato puntuale nel confermare la pioggia prevista per questa domenica, che ha trasformato molti tratti della Likenas in un autentico pantano. Condizioni talmente particolari che con una classifica cortissima, abbastanza usuale per le medie Svedesi, con sette vetture in una cinquantina di secondi non ha concesso a nessuno la possibilità di alzare il piede. Distacchi scolpiti nella roccia, ad eccezione della lotta per il gradino basso del podio, anche a fronte di prestazioni straordinarie. Ma troppo corte per mettere chiunque al riparo da un veniale testa coda, oppure un dritto. Così ancora prima dei punti in palio per la power stage sui ventuno chilometri della Likenas non c’era altra soluzione che andare come sempre (a tutta o quasi), e mantenere la concentrazione altissima per riuscire ad avere il giusto colpo di volante su un fondo che mutava passaggio dopo passaggio. Ma questa volta Elfyn ha preferito amministrare mantenendo il passo sempre alto ma tagliando qualsiasi rischio in più del lecito, mantenendo le sue traiettorie molto più centrali rispetto al resto del gruppo. Abbastanza per mettere in carniere il successo assoluto che vale oro anche senza l’aggiunta di punti supplementari. Tanak ha dato tutto per portare a casa qualche punticino in più, ma visto il fondo dove si galleggiava su fango e neve tritata non ha rischiato più del lecito mettendo in carniere solamente due punti supplementari. A pagare dazio nonostante i tre punti della power stage è stato Ogier, per tenere Kalle dietro era obbligatorio andare a tutta tutta, ma un Rovanpera scatenato nella parte veloce della speciale tira il collo alla sua Yaris e scippa il podio finale al compagno di squadra. Lappi che allo start tallonava il podio virtuale ad appena 5”, più che andare a caccia di questo è sembrato attento a tenersi dietro la Hyundai di Neuville, confermando una bella quinta piazza.