Se Makinen da un lato non ha mai nascosto ad Ogier la volontà della squadra per contare sul suo apporto anche nel 2021, dopo il Montecarlo il suo pressing sembra già avere aperto una breccia almeno per un programma part-time, tutto da discutere, ma con il Montecarlo appuntamento inderogabile.
Gli sforzi di Tommi per fare cambiare idea ad Ogier sulla data del suo ritiro sembrano avere preso una piega tutta in discesa. A dare una bella mano al patron della Toyota è stato un Montecarlo perso nell’ultima tappa, che al Francese brucia ancora adesso. Uno di quei successi immolati sull’altare di una gara tattica, dove quando poteva marcare una maggiore differenza, è stato forse troppo cauto; per poi ritrovarsi a giocarsi la gara su un fondo asciutto dove la Hyundai i20 aveva un set-up migliore. L’ottavo sigillo, ed il titolo onorario di monsieur Montecarlo è una di quelle ambizioni che sembrano andare oltre alla volontà di chiudere la sua carriera nel WRC a fine stagione. Ed a quanto pare anche se la cosa non è altro che un pour parler si è già ben oltre gli abboccamenti di rito, così tra le due parti sembra prendere consistenza la possibilità di una stagione a mezzo servizio, che ha il suo primo tassello nella gara del Principato. A questo punto poco conta se in occasione del centenario non farà più tappa a Gap, l’importante per Seb sarà l’ottavo sigillo. Il resto è tutto da imbastire, soprattutto nella consistenza del programma, con Ogier fermo sul fatto di non disputare una stagione completa. Oramai è abbastanza chiaro che il 2020 sarà interamente votato alla caccia al settimo titolo piloti, una stagione complicatissima dove la tattica sarà determinante, visto che oltre a Neuville e Tanak dovrà fare i conti con i compagni di squadra, ed in particolare con Evans che ha dimostrato un grande feeling con la Yaris plus, ed essere pericoloso quanto le due punte di diamante della Hyundai.