Ad inizio settimana con tutti gli addetti oramai in terra Messicana l’emergenza sanitaria è cominciata a precipitare di giorno in giorno, ed al parco di metà giornata con il susseguirsi di voli cancellati a ripetizione tutti si sono trovati d’accordo nel chiudere la gara questa sera, nella speranza di riuscire a rientrare a casa senza con gli ultimi voli disponibili.
Ad inizio settimana l’emergenza sanitaria non sembrava in grado di sfiorare il rally Mexico se non di striscio, ma nel corso di questa settimana è precipitato tutto con il passare delle ore e la svolta decisiva è arrivata quando l’organizzazione sanitaria mondiale ha dichiarato il coronavirus pandemia. Questo ha cambiato la posizione di nazioni come l’Australia (dove si correva la Formula 1), dove si è presa la palla al balzo con la positività di alcuni uomini Mc Laren, che si è ritirata e per una questione di equità ha portato la FIA a cancellare il gran premio ed uscire elegantemente da una situazione politica imbarazzante. Un imbarazzo che si è avvertito anche in Messico, contagi in tutta la nazione pochissimi e nessuna positività nel service, ma politicamente lo stato di pandemia ha esteso il principio del coprifuoco ovunque. Con gli USA che hanno cominciato a bloccare i voli in tutta l’Europa, il rientro via aria cominciava a complicarsi notevolmente per tutte le squadre. Una situazione che ha orientato tutti a decidere di cancellare le tre speciali di domani anticipando il rientro di una giornata prima che il blocco degli aeroporti europei rendesse un’odissea, togliendo così l’impaccio a federazione e governo Messicano. Ad inizio della seconda boucle è stata così ufficializzata la cancellazione della domenica e la chiusura della gara sulla speciale spettacolo di Leon (la numero 21).