Ogier con una prima speciale fulminante mette tutti gli avversari alle corde, per passare subito dopo in modalità controllo conquistando così il suo primo successo con la Toyota, il sesto in terra Messicana, una sequenza ottenuta con quattro costruttori differenti.
Che Sebastien Ogier una piccola ipoteca sul successo l’avesse già depositata ieri sera alla fine della prima frazione, era cosa abbastanza palese. Ma che la partita andasse a chiuderla nel primo passaggio sui venticinque chilometri della Guanajuatito forse era meno scontato e forse non era nemmeno pianificato a tavolino, vista la sua bravura nel sapere cambiare il passo a seconda del terreno e delle situazioni. A tradirlo, questa volta in senso positivo è stata l’impressione che il motore non spingesse come sempre, una sensazione sbagliata che però lo ha portato ad aumentare il suo passo, ed a fine prova ha rifilato ai suoi avversari un paio di manciate di secondi, che sommate al vantaggio di ieri sera gli ha permesso di mettere assieme un vantaggio tale da permettersi di disputare il resto della tappa in modalità controllo, impostando un passo leggermente inferiore a quello di Tanak, determinatissimo nell’andare a strappare il secondo gradino del podio a Suninen, dopo avere restituito il sorpasso di ieri sera ad Evans. Il Fordista ha tirato fuori le unghie, ed a tratti ha portato la sua Fiesta oltre, ma era abbastanza evidente che sulla dirittura finale avrebbe dovuto capitolare all’Estone. Quarto un Evans davvero super, nella prima speciale nonostante partisse davanti a Tanak ha tenuto botta alla grandissima, ma nella speciale seguente con i problemi che fermano Greensmith per una decina di minuti e Neuville che paga ritardo. Abbandonando il ruolo di apripista per partire alle sue spalle, Elfyn fa quasi tutta la speciale come seconda vettura mollando una manciata di secondi a Tanak, che sono un invito ad alzare il piede, ed a tenersi stretta una quarta piazza che in ottica campionato vale oro. La copia in carta carbone del suo compagno di squadra Ogier, veloce ma tatticamente ineccepibile nonostante alle spalle non abbia tutte le stagioni del Francese.