Il calendario 2020 del CIR nello spazio di una ventina di giorni ha visto saltare in rapida successione le prime quattro date, ponendo un problema di calendario non indifferente visto che se lo stato di emergenza attuale resterà tale sino a maggio il rischio di dovere spostare anche la nuova data del Ciocco non è ipotesi così remota.
Ad oggi la prima gara del CIR dove sono stati riposizionati i blocchi di partenza della serie tricolore è la nuova data del Ciocco. Mentre restano vacanti Mille Miglia, che compresa la gravità della situazione ha chiesto il rinvio a pochi giorni dal primo blocco nazionale, e le prove isolane Sardegna e Targa Florio è abbastanza chiaro che il nuovo calendario dovrà rivedere le sue date con una trazione autunno-invernale. Per il momento la rivoluzione dovrà attendere il nuovo posizionamento del rally di Italia Sardegna, che probabilmente andrà ad incastonarsi nel mese di ottobre (nella prima metà), ma bisognerà comunque attendere le decisioni e le strategie del promoter iridato che ad oggi ha dimostrato un atteggiamento passivo, che se resterà tale potrebbe allungare i tempi della decisione, ed automaticamente ritardare la ristrutturazione dei calendari tricolori. Da agosto a dicembre le gare in programma sono appena tre, quindi ci sarebbero tutti gli spazi per eventuali inserimenti, fermo restando anche qualche aggiustamento per fare posto al Sardegna, che potrebbe riguardare il rally Due Valli. Nel complesso la situazione per il massimo campionato non presenta enormi criticità nella riprogrammazione, ma anche nell’ottica di dare una priorità a tutte le serie nazionali ovvero CI WRC e CIRT la situazione almeno sulla carta consentirebbe di mantenere dei calendari abbastanza coerenti con quelli originali. Ed anche nel caso si volesse optare per mantenere le distanze temporali tra una gara e l’altra più larghe, non risulterebbe assolutamente un’eresia sconfinare con i recuperi nei mesi di gennaio e febbraio. La situazione è decisamente più complicata quando ci si avventura nella foresta delle gare minori, Coppa rally di zona, Nazionali, Rally Day, e Ronde. Qui il problema non è solamente quello di trovare le date, ma soprattutto quello di fare storcere il naso a molte gare che non sono a rischio rinvio, ma potrebbero trovarsi nella condizione di dovere fare posto alle sorelle maggiori con titolazione nazionale. Una mediazione complicata ma che sarà inevitabile perché l’immagine del settore volenti o nolenti passa a cavallo delle serie maggiori.