L’AUTOCROSS E IL MIRACOLO RIORC

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L’autocross made in Italy dopo essere stato legato sempre a doppio filo con Maggiora, abbandonato al suo destino ha vissuto qualche stagione complicata, ma con il varo del Ravenna International off road circuit ha ritrovato linfa vitale, riguadagnando in breve tempo un parterre degno di questo nome.

Solamente qualche anno addietro in pochi avrebbero scommesso sull’autocross di casa Italia, anzi in molti avevano già recitato il de profundis. A non gettare la spugna è stato il nord-est dell’Italia, con uno zoccolo duro che si è concentrato tra la Romagna e Veneto, ed è riuscito a tenere assieme i reduci delle gare targate ACI Sport a quelli dispersi nei rivoli degli enti di promozione. Un’operazione che ha richiesto un lungo lavoro di tessitura ma è riuscita a ridare ossigeno ad una specialità che ha dimostrato la capacità di radunare un discreto numero di praticanti. Un mezzo miracolo che si cementato attorno alla grande passione di Giovanni Trincossi, che con la sua perseveranza è riuscito dopo numerosi tentativi a dare vita al Ravenna International Off Road Circuit. Un circuito a tutta terra, che ad oggi non è ancora permanente (la sua attività resta legata al rispetto di una stagionalità lunga, con una pausa di un paio di mesi), ma ha comunque tutti i servizi necessari all’attività sportiva ed altre facilitazioni come la possibilità di avere corrente elettrica nella zona paddock. Uno sforzo non indifferente che però ha dato una svolta netta ad una specialità che troppo spesso in passato si è dovuta adattare a circuiti improvvisati, in zone rurali oppure ritagli provvisori all’interno di zone industriali. La serietà e la professionalità con la quale è stato portato avanti il progetto RIORC è riuscita a cementare la base dei praticanti, così lo scorso anno la serie tricolore è riuscita a mettere assieme un parterre di iscritti degno di questo nome, con una base di una cinquantina di vetture al via di ogni prova del campionato tricolore. Un successo insperato ma che dimostra che lavorando ed investendoci con tanta passione sotto la cenere cova ancora della brace ardente. Ora si tratterà di riuscire a dare ancora maggiore impulso, con qualche ricetta nuova per riuscire a riavvicinare una base nuova e possibilmente giovane. L’Autocross è una delle discipline che negli anni è stata più riluttante ai cambiamenti, ma in questo momento è una delle poche a non avere perso contatto da una base genuina dove al primo posto c’è la passione, potrebbe essere in grado di portare quella sterzata che deve per forza partire dal basso. 

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