Oramai sono passati un paio di mesi dalla Svezia quando Oliver Ciesla ha comunicato che a giugno avrebbe abbandonato il timone di WRC Promoter Gmbh, ed a oggi non è ancora ben chiaro chi andrà a sostituirlo in un momento così difficile.
Ciesla ha fatto il suo ingresso nel WRC prendendo in mano la Red Bull Media House nel 2013 quando questa era appena subentrata nella gestione del ruolo di promotore alla North One Sport crollata per uno scandalo che portò all’arresto del suo fondatore (Vladimir Antonov). Nel 2014 Red Bull passa la mano, ma al timone della neonata WRC Promoter GmbH resta Oliver Ciesla, che è anche il fondatore della stessa. Con quasi quindici anni di esperienza nella gestione di diritti televisivi in società legate al mondo dello sport, ed in particolare del calcio, Oliver in pochi anni è riuscito a garantire al WRC un importante svecchiamento nell’approccio mediatico, puntando molto sulle nuove tecnologie (web e streaming). Un lavoro capillare che ha moltiplicato il valore mediatico del prodotto WRC, dagli accordi con le televisioni alla piattaforma Web WRC+ All Live. Un personaggio chiave che non sarà facile da sostituire, forse l’unico che nel ruolo di promotore è riuscito a fare la differenza, dando un senso concreto alla costruzione della base da cui partire. La sua partenza per molti è stato un autentico fulmine a ciel sereno, ma l’intesa con gli interlocutori nelle ultime stagioni non era più quella di una volta, tante le differenze di vedute sulla visione futura di questo sport. Ad oggi, con davanti appena un mese e qualche giorno la ricerca del nuovo CEO non sembra essersi ancora concretizzata. Dietro le quinte i rumors sono per un’unica candidatura forte, sulla quale vige il silenzio assoluto, perché probabilmente non c’è ancora risposta certa. Il momento estremamente complicato e a quanto pare la posizione incute un certo timore, visto che alla porta nessuno si sta strappando i capelli per salire sullo scranno. Anzi ad oggi non è ancora completamente esclusa la possibilità che a prendere le redini sia l’attuale numero due. Oramai i giorni per concretizzare il passaggio di testimone sono pochi, ma senza una visione chiara sul futuro, aggravatasi con la pandemia mondiale, il rischio di salire su una sedia a tempo determinato spaventa e non poco.