Il campionato continentale 2020 dedicato ai circuiti a tutta terra non ha ancora gettato la spugna ma si tratta di una decisione inevitabile in attesa di una sua formalizzazione visto che la serie ha perso per strada buona parte dei suoi tasselli.
Il covid-19 ha segnato in maniera pesante i calendari internazionali di tutte le discipline motoristiche, ma per alcune serie come quella continentale dedicata all’Autocross il dado è oramai tratto, con sei delle nove prove a calendario oramai cancellate. Le tre che ad oggi non hanno gettato la spugna sono Prerov in Cechia, Saint Igny de Vers e Maggiora, troppo poco per determinare l’assegnazione di un titolo continentale, fattore che solleva parecchi dubbi e perplessità alle tre prove rimanenti. Se per la prova nella repubblica Ceca di agosto i dubbi in fatti di frontiere chiuse, oppure quarantene sono tutt’altro che fugati e probabilmente veleggia verso la sola validità nazionale. In Francia e Italia l’eventualità di disputare le rispettive prove a porte chiuse, con l’eventualità concreta di avere una validità che non è utile all’assegnazione di nessun titolo significa un parco partenti ridotto. Che si traduce in una cancellazione di questi ultimi eventi. La stagionalità ridottissima di questo campionato concentrato da maggio a settembre, quattro mesi appena, lo ha messo letteralmente in ginocchio e come altre serie continentali della FIA ha oramai la sorte segnata. Come in molte altre discipline del motorsport la sua base largamente amatoriale, unita alle difficoltà di una serie internazionale, in un continente che è tornato a blindare le frontiere, la cancellazione del campionato da probabile è diventata inevitabile.