Se nelle varie nazioni i rally sono ovunque sulla strada della ripartenza, a livello internazionale la situazione resta decisamente complessa tra logistica, date e budget, ed a oggi il WRC non è ancora riuscito a mettere assieme una bozza di calendario credibile che non cambi a distanza di poche ore e l’ultimo colpo di scena arriva dalla Finlandia cancellata.
Oramai da fine aprile il WRC continua a languire nello stallo più assoluto, che a metà maggio ha sfiorato il ridicolo con il rinvio al 2021 di un rally Safari a cui in realtà nessuna squadra aveva intenzione di andare e tantomeno nessuno aveva iniziato ad occuparsi della logistica. La speranza del promotore era quella che la situazione si chiarisse con il passare dei giorni, ma oggi ai primi di giugno non è cambiato nulla. Ma se da un lato commissione e promoter continuano a tessere la loro tela, l’impressione è quella disarmante di scenari politici dove si discute senza arrivare ad una conclusione, visto che il diritto di veto di ogni gara sta mettendo alle corde chi dovrebbe decidere. Troppo timoroso gli si imputi di fare saltare dei contratti con in ballo parecchie migliaia di euri. Così ad ogni nuovo episodio della video conferenza si continua a cercare di lasciare il cerino nelle mani della controparte. Tra le assurdità più grandi che si sono sentite in questi ultimi giorni c’è quella di un calendario che prevede ancora sei gare, nel quale resta da inserire il Sardegna, ed un Argentina il cui recupero si presenta estremamente complesso. Una realtà inconfutabile, ma se diamo per scontato che non stiamo vivendo in una favola, Nuova Zelanda e Giappone sono già out per evidenti difficoltà logistiche, problemi di quarantene, ed ultimo ma non per importanza l’assoluta contrarietà dei tre costruttori ad affrontare trasferte così onerose. In questi ultimi giorni ha cominciato a preoccupare anche la Turchia, dalla quale non si è più mossa foglia, nel caso di defezione della gara di Marmaris resterebbero solamente tre gare Europee Sardegna compresa, visto che il Finlandia a sorpresa ha gettato la spugna proprio questa mattina, senza nemmeno valutare la possibilità di spostamenti. Al di sotto del minimo sindacabile per portare via un campionato con sette prove e potere assegnare il titolo. A questo punto resta in ballo anche l’Argentina come ultima ruota di scorta, nel caso arrivasse qualche altra defezione, sempre la situazione pandemica che oggi sta flagellando il Sudamerica, non si prolunghi sino a settembre ottobre. Con la Finlandia out o il promotore prenderà la situazione in mano mettendo fuori quelle gare che risultano impossibili da disputare, altrimenti il calendario rischia di spegnersi ancora prima di nascere. Inoltre il fatto che non ci sia una sola data fissata sta cominciando ad irritare i team, che ad oggi non hanno potuto programmare una sola trasferta, ed a oggi tra le quattro prove Europee l’unica che non ha manifestato incertezze è solamente il Deutschland.