IL CASENTINO C’E’!!

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Le prime gare che dovevano riaprire la stagione del dopo covid-19, sono inciampate nella burocrazia dei permessi, così nel giro di pochi giorni sono saltati lo slalom di Predappio, ed a ruota è stata fermata la Trento Bondone, ed a questo punto la palma di apripista se la tiene stretta il Casentino che va dritto verso una primissima senza pubblico.

Come era facile da immaginare visti i protocolli, l’argomento pubblico sarà quello più spinoso da dirimere almeno sino a metà estate, molti organizzatori tra quelli che hanno confermato le loro gare per il 2020 sono abbastanza preoccupati perché con un protocollo in divenire (a secondo degli ultimi sviluppi della pandemia) il rischio di trovarsi di fronte ad eventuali prescrizioni ancora più restrittive di questure e prefetture (gli enti a cui spetta dare il loro nulla osta a percorsi e gare) è molto alto. Un argomento che però non ha assolutamente intimorito il vulcanico Loriano Norcini più che mai deciso a portare avanti la gara di casa. Dopo avere organizzato per anni una gara che per chilometraggio e caratteristiche del percorso non avrebbe sfigurato neppure nella massima serie tricolore. Ma soprattutto con una serie di eventi collaterali ha sempre puntato ad andare oltre il valore sportivo della manifestazione, creando un vero e proprio evento che gratificasse i partecipanti e gli spettatori, con una coinvolgente atmosfera di festa. Due punti con i quali in passato ha saputo fare la differenza, spirito che e in parte è riuscito a trasmettere anche all’international rally cup. Quest’anno invece per fregiarsi del merito di essersi esposto senza tentennamenti a sostenere l’onore, ma soprattutto l’onere, di essere in quella esigua avanguardia che guiderà la ripartenza dovrà rinunciare a tutto questo. Niente coreografia pre e post gara collante tra partecipanti, pubblico e territorialità, chilometraggio ridotto sulla falsariga del CIR, una scelta simile a quella federale nata dal confronto con il mondo di preparatori e noleggiatori. Ma soprattutto gara a porte chiuse, se ai service park blindati in qualche maniera il mondiale ci aveva abituati, speciali vietate agli spettatori è la novità assoluta della prima fase di questa ripartenza. Un impegno che vedrà sul percorso una task force di steward che si occuperà esclusivamente di evitare l’afflusso del pubblico, personale di una ditta privata specializzata nel gestire situazioni del genere. Nulla che vada ad appesantire il carico degli ufficiali di gara (commissari di percorso) che devono solo garantire la parte che riguarda la sicurezza della speciale. Una sfida impegnativa ma necessaria per rimettere in moto il mondo delle corse su strada, che ha risposto in maniera importante con un centinaio di iscrizioni e molti concorrenti stranieri nonostante la Mitropa quest’anno sia stata cancellata.

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