I rally made in Italy si preparano alla ripartenza, ma il Casentino andrà subito a proporre un confronto ad altissima tensione tra i giovani di casa Italia, con uno scontro che metterà faccia a faccia le tre migliori promesse degli anni dieci Crugnola, Andolfi e De Tommaso.
Il rally del Casentino si presenta con un elenco iscritti che con gli undici equipaggi dello storico supera di slancio il tetto delle cento vetture, un successo che premia la caparbietà di Loriano Norcini che non ha mai smesso di battersi per riuscire a rispettare il suo appuntamento nonostante tutti i problemi diretti, ed indiretti legati al corona virus. Diciamo che da questo primo elenco iscritti della fase post lockdown emerge una grande voglia di correre, ma non sono sicuramente secondi i tempi sportivi. A cominciare dallo scontro campale tra i migliori rampolli, già svezzati, di casa Italia: in cima alla lista con il numero uno c’è Andrea Crugnola, classe 89, al via per togliersi sei mesi di ruggine e prendere confidenza con la sua Citroen C3 R5. Con il numero due troviamo la Skoda Fabia R5 di Fabio Andolfi, il pupillo dell’ACI Team Italia in attesa di capire cosa sarà dello Junior WRC ritorna al volante di una vettura che ben conosce per dimostrare quanto vale anche sulle strade Italiane. Il Savonese classe 93 dovrà vedersela con anche con un avversario che conosce bene, Damiano De Tommaso il driver appartenente alla classe 96, con il quale si era misurato sulle strade del mondiale con la piccola Peugeot 208 R2. Allora Fabio dimostro di avere qualcosa in più, ma in questi anni De Tommaso è cresciuto molto e sulle strade di Bibbiena dovrà dimostrare il suo valore con due punti di riferimento consolidati, sapendo di avere dalla sua qualche anno in meno. Un tris dei migliori talenti made in Italy, che potrebbe essere un poker con la presenza Nucita un altro classe 89. Ma tra i temi spicca anche quello della totale latitanza delle WRC, unico a rispondere presente all’appello Paolo Porro con la fida Ford Fiesta RS. La serie IRCup, che in questi anni è stata uno dei trofei più ambiti per le WRC private made in Italy, assieme al tricolore CI WRC, lascia trasparire che oramai è arrivata l’ora di passare oltre. La maggioranza dei concorrenti (ben 24) ha optato per correre sulle R5, compresi quelli che ambiscono a fare loro la serie IRC. Nell’elenco sono presenti tra moderno e storico oltre quindici equipaggi stranieri, un indici di grande apprezzamento da parte di quei piloti della Mitropa che anno deciso di essere presenti anche se il trofeo internazionale ha passato la mano al 2021. Otre ai quattro sopracitati non mancano i nomi di esperienza con ambizioni importanti che puntano alla festa virtuale del podio, visto che il covid-19 ha spazzato via anche quella.