Le indicazioni che sono emerse nelle linee guida per il mondiale in fase post coronavirus parlano di chilometraggi ridotti e sezioni con speciali più brevi da percorrere eventualmente una volta in più. Una scelta oggi praticamente obbligata ma che si avvicina pericolosamente a quel format di due giornate caldeggiato dal promotore e bocciato da Todt.
Il format consigliato a fine giugno da chi si occupa in FIA di adattare al meglio le corse ad una situazione mondiale post pandemia, forse ancora più anomala di quando si è attraversata la fase del lockdown più duro, parla di meno chilometri e speciali corte ripetute più volte. L’abbassamento dei chilometraggi parlando di WRC, non comporta certo un risparmio così importante per squadre ufficiali e non (come nei campionati nazionali), ma è un ancora di salvezza per molte organizzazioni. Le new entry con i loro percorsi strutturati su 150/200 chilometri di speciale faticherebbero non poco in qualche mese ad andare a sommare un altro centinaio o più di chilometri ai loro tracciati. Mentre per le gare già collaudate, nel caso occorra andare a fare delle modifiche dettate da una più sicura gestione del pubblico, si possono tagliare dei chilometri senza obbligatoriamente, andare a cercare soluzioni alternative improvvisate. Nulla da obbiettare sempre in un’ottica di salvare il salvabile lasciare libertà tra il format a due oppure tre giornate di gara. E’ però vitale che si tratti di concessioni straordinarie e transitorie, perché altrimenti si rischia tra un anno quando il vaccino porrà fine alla parentesi coronavirus di trovarsi di fronte ad un promotore, ed i suoi fedeli organi di stampa che ci racconteranno che le gare sono state belle comunque. Una parentesi a parte merita l’indicazione di un format con più speciali corte, da ripetere anche tre volte; è abbastanza evidente che si andrebbe verso delle boucle più corte, in grado di recuperare i chilometri persi con un passaggio supplementare. Meno chilometri da controllare, più risorse concentrate per garantire un migliore servizio di sorveglianza. Concetto che non fa una grinza, in maniera particolare nei rally su asfalto dove non si taglia molto, ma sui fondi sterrati con le cavallerie delle WRC plus, che in Finlandia hanno obbligato gli organizzatori all’utilizzo degli anti-taglio per non devastare completamente le strade, qualcuno non sembra avere tenuto delle condizioni del fondo nel terzo passaggio. Alcune gare su terra dove si corre già con i tre passaggi, spesso propongono finali in condizioni limite nonostante si corra con delle R5. Nel caso del WRC il terzo round rischia di diventare off-limits per WRC2 e WRC3, al limite dell’impraticabile per le R2 e R1 tutto avanti.