Sul palco di Mlada Boleslav dal lontano 2008 a vincere è sempre stata una delle reginette di casa targate Skoda, una dinastia spezzata da Vaclav Pech Jr che dopo tante stagioni al volante della Fiesta R5 fa due passi indietro e si affida ad una vecchia Ford Focus WRC 06, che gli permette di lasciarsi dietro la Fabia Evo di Kopecky.
Il campionato della repubblica Ceca accende i riflettori al rally di Bohemia, nella roccaforte di mamma Skoda, una gara in formato standard con 157 chilometri di speciali ed oltre ottanta equipaggi al via come si conviene ad una gara che va ad aprire una serie nazionale. Ma dati statistici a parte il Bohemia è stata una gara di grandissimo spessore agonistico e lo testimonia la classifica della prima tappa, dopo ottanta chilometri di speciale in testa c’era la Hyundai i20 R5 del Finlandese Huttunen che aveva messo dietro di appena 6 decimi la Fabia Evo di Kopecky e di 2”.1 la Focus WRC di Pech. Uno scontro campale senza esclusione di colpi con i tre che hanno continuato a darsele dal primo all’ultimo chilometro sul filo dei decimi, con Huttunen che prende il timone sulla seconda speciale e lo tiene a denti stretti nonostante realizzi solamente 2 scratch, a confronto dei 5 di Pech e dei 4 di Kopecky. La svolta arriva nella prima boucle del sabato con Pech che salta i suoi due rivali, ma soprattutto un cambio di set-up fa perdere ad Huttunen una mezza minutata che gli preclude ogni possibilità di vittoria, ed aquel punto Jari tira i remi in barca e si limita ad amministrare il gradino basso del podio. I due piloti Cechi invece continuano a darsele di santa ragione con il portacolori Skoda che salta il suo avversario, ma nel primo passaggio sulla lunga Pech riesce a mettere 6” all’alfiere di casa Skoda, il distacco più importante della gara e grazie a questo riesce a tenere dietro un avversario che nonostante un paio di scratch non riesce a ribaltare il risultato, anzi cede ancora un paio di decimi al suo avversario. Un podio stellare che vede piazzarsi alle sue spalle la Fabia di Mares a una minutata e la Polo di Cerny a quasi due minuti, due piloti che dimostrano il loro spessore, ma mai in grado di impensierire i fantastici tre.