Il CIR Junior riprende con la vittoria in gara 1 di Andrea Mazzocchi, il firmatario dell’ultimo successo 2019 sulle strade del Tuscan. Un segno di continuità che però in gara 2 è stato subito spezzato dai nomi nuovi che quest’anno si sono affacciati alla serie, ed a brillare più di tutte è stata la stella dell’Asteggiano Emanuele Rosso.
Lo Junior 2020 purtroppo ha pagato caro i mesi di lockdown, perdendo per strada alcuni dei piloti che ad inizio stagione sembravano oramai sicuri della loro partecipazione. Il pronostico della vigilia era tutto per Andrea Mazzocchi uno dei protagonisti della passata stagione, terzo nella classifica finale alle spalle di Pollara e Testa, due decani della serie cadetta che si erano già aggiudicati un titolo junior a testa. In una prima frazione dove sporco, sassi e forature erano all’ordine del giorno Mazzocchi è partito con il giusto passo, veloce ma mai sopra le righe ma abbastanza forte per mettere in carniere i primi quattro scratch della gara lasciando Giorgio Cogni e Mattia Vita ad una quindicina di secondi, un vantaggio risicato ma che gli ha consentito di chiudere gara uno limitandosi a controllare i suoi avversari, con un Cogni che nella volata finale con Vita tira fuori da cilindro un tempone che mette alle corde il suo avversario. Intimidito dalle condizioni delle strade il gruppetto dei debuttanti, compreso Rosso che nonostante un discreto bagaglio di esperienza alle spalle preferisce non gettarsi subito nella mischia. Una scelta a cui è difficile dare torto con il senno di poi, sulle speciali più veloci ma soprattutto più pulite della seconda tappa (gara 2 per il CIR), Rosso senza timore alcuno ha buttato giù il piede sin dai primi chilometri, e nelle prime due boucle ha battuto cinque dei sei scratch a disposizione, lasciando il primo degli avversari ad una ventina di secondi. Alle sue spalle si scatena una battaglia campale che vede Vita e Cogni saltare Mazzocchi sulle prove dell’ultima boucle, relegandolo fuori dal podio. Ma sia pure in controllo Rosso cede ai propri avversari appena due secondi, tanto per mettere i puntini sulle “i”, ed intimorire gli avversari che se vorranno batterlo dovranno fare molto di più. Fuori dei giochi sia Pederzani che Michele Bormolini, ma considerato che Riccardo è un’classe 98, mentre il Livignasco è un classe 2001, diciotto appena compiuti e solo Adria alle spalle, la loro non può che essere stagione di apprendistato, perché troppo e il gap che li separa dai primi quattro.