L’organizzazione di Marmaris in questi giorni ha cominciato a rompere gli interminabili silenzi e oltre a dare comunicazione di avere accettato la proposta di spostamento in anticipo di una, settimana per dare spazio ad Ypres, ha messo sul tavolo la sua gara per il 2020, che misure Covid-19 a parte, resta uguale a quella dell’edizione passata.
La trattativa è stata di quelle interminabili, con i Turchi che hanno dato l’impressione di prendersela comoda, sordi alle richieste e ben consci di avere il coltello dalla parte del manico, in una annata come questa dove le gare marchiate WRC (a parte le tre già disputate si sono ridotte cinque forse sei), di cui due rischiano di essere new entry, che però nel 2020 significa ripiego. Dopo un mese di silenzi da Marmaris hanno risposto positivamente alla richiesta di avanzare la loro gara al week end del 18 – 20 settembre, lasciando così due settimane ad Ypres che a questo punto non ha più ostacoli sulla sua strada ed a breve dovrebbe avere la conferma del suo ingresso nel WRC. Un segnale in più che non depone a favore del rally Japan, trasferta che con il ritorno di fiamma della pandemia nel mondo potrebbe complicarsi senza possibilità di ritorno. Qualche problemino di questo genere potrebbe averlo anche la Turchia, ma in questo momento sembra che tutto preceda regolarmente alle frontiere con il flusso degli stranieri e soprattutto a Marmaris con una gara che si annuncia la fotocopia della passata edizione. Quel percorso e quel service che tanto erano stati criticati oggi sembrano fatti a doc per recepire le nuove norme anti-covid. In pratica potrebbe essere una delle poche gare del 2020 a rispondere agli standard del WRC, con trecento chilometri di speciale e tre giornate di gare, dal venerdì al sabato.