Ad Alba si accendono le polveri in un’edizione che si annuncia ancora più grande di quella firmata da Sebastien Loeb, ed a sorprendere tutti è Pierre Louis Loubet che fa segnare il miglior tempo sullo shakedown, lasciandosi alle spalle Tanak e Neuville.
Lo shakedown agonisticamente ha ben poco valore, ed ogni rilievo cronometrico è sempre da prendere con le pinze, in maniera particolare in una gara di allenamento come è quella Albese, almeno per i due top driver di Alzenau: Tanak e Neuville. Lo shakedown lo hanno affrontato entrambi con molta attenzione cercando di macinare chilometri e togliere la ruggine dagli ingranaggi, ma il fatto che il giovane PL Loubet sia riuscito a metterli entrambi alle spalle è una sorta di conferma di quanto il giovane francese aveva messo in mostra a Roma. Quarto tempo e primo tra le R5 Craig Breen che in quest’occasione si è presentato al via con una Hyundai i20 calzata Michelin, alle sue spalle a meno di due manciate di decimi il compagno di squadra Dani Sordo, che per cinque decimi riesce a tenersi dietro la Volkswagen Polo R5 del sorprendente transalpino Antony Fotia, l’unico ad essere riuscito ad inserirsi in una top ten altrimenti tutta targata Hyundai. Tra i driver di casa Italia al volante delle WRC plus, l’unico a distinguersi è Pedersoli che realizza una quinta posizione ad un solo decimo da Breen. I migliori tempi tra i pretendenti alla serie tricolore dedicata alle WRC li fanno segnare Fontana, Rossetti e Miele, una sorta di riproposizione della sfida tre le WRC di vecchia generazione e le R5, di cui The Rox è stato grande protagonista nella caccia al primato della International rally cup nelle stagioni 2016, 2017, 2018. Tra le due ruote motrici che hanno affrontato lo shakedown nel primo pomeriggio, con temperature torride, a realizzare il miglior tempo è stata la Renault Clio S1600 di Vescovi che è riuscito a tenersi alle spalle per soli otto decimi la Peugeot 208 rally4 di Mathieu Franceschi.