Da in Cumbria i segnali che stanno arrivando in questi giorni sono di quelli contrastanti dai numerosi licenziamenti alla dichiarazione che la nuova rally1 destinata al mondiale sarà ancora la Fiesta, ma le nubi sul futuro sono sempre più scure..
Per Malcolm il primo boccone amaro da mandare giù è stato il licenziamento di 63 dipendenti, un colpo durissimo da incassare visto che la forza lavoro di Dovemby Hall era a pieno regime di 238 dipendenti. Ma il coronavirus ha ridimensionato i minimi termini i programmi circuito con Jaguar e Bentley, mentre nei rally a segnare il passo è stato in maniera particolare il comparto ricambi con l’intera attività clienti in tutto il globo che ha visto il numero delle corse ridotto di almeno due terzi. Un volume di lavoro imponente che è venuto meno, ed è supporto vitale per tutta la struttura che oramai dal programma di punta non riesce più ad attingere linfa vitale dalla casa che rappresenta. Un addensarsi di nubi scure che non fa presagire nulla di buono per il futuro, ed a questo proposito non può certo essere sufficiente l’annuncio, che sarà ancora la Ford Fiesta il modello sulla quale prenderà corpo la nuova rally1 ibrida, a lasciare filtrare qualche raggio di sole. Per il momento l’annuncio fa chiarezza sulle illazioni che si erano diffuse in primavera sul fatto che la nuova rally1 potesse essere costruita sulla base Puma, ma la realtà odierna è quella di un progetto che va avanti sulla carta e probabilmente continuerà anche in maniera prototipale, ma senza avere alle spalle un budget deliberato per garantire la presenza nel WRC 2022. Una situazione che per il momento è comune a tutte è tre le case impegnate nel mondiale, ma per M-Sport la situazione forse è più complessa perché il Covid-19 ha dato una brusca frenata a tutto il mercato dell’indotto e noleggio l’unica fonte di sostentamento della struttura. Con l’attuale crisi del mercato automobilistico è impossibile intravedere uno spiraglio di lungimiranza del marchio Ford per andare in aiuto di Wilson, ed a meno di nuove forzature sui nuovi regolamenti tecnici è difficile essere ottimisti sul futuro prossimo.