IL MIRAGGIO ACROPOLI 2022

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Dopo avere tentato di mettere in pista un test collettivo in terra di Grecia, che non ha trovato alcun riscontro tra le case attualmente impegnate nel mondiale, il promotore ora ha ventilato l’ipotesi di un rientro dell’Acropoli in un ipotetico 2022, visto che secondo qualcuno il calendario 2021 è cosa fatta. Ma di questo se ne discuterà a novembre, nei migliori dei casi.

Oliver Ciesla oramai è uscito dai giochi, ma la sua filosofia sui calendari e la lunga lista dei pretendenti sembra non essere stata archiviata, uno sport che sembra oramai avere coinvolto a pieno sia il promotore che la commissione rally. Ed oggi una governance che non riesce a mettere assieme uno straccio di calendario, in maniera quasi sfacciata continua a buttare in pasto ai media nuove candidature, poco importa se dietro ci sono dei progetti solidi, oppure si tratta di federazioni oppure rami del governo di qualche nazione che hanno chiesto informazioni o chiarimenti. L’ultimo è un nome che forse fa sognare tutti gli appassionati, quello dell’Acropoli, uno dei pilastri storici di un WRC quando si chiamava mondiale rally. Tutto è nato qualche settimana addietro quando il promotore visti i differenziati programmi di ripartenza dei vari team ha pensato bene di allargarsi e proporre un test collettivo sulle speciali elleniche. Una proposta cordialmente ignorata dalle tre case protagoniste del mondiale, che sono andate avanti con i loro programmi di gare e di test, con alla base programmi di sviluppo, ed altre presenze legate a scelte commerciali. Una scelta della tipologia di terreno pensata in prospettiva Turchia, ma probabilmente frutto di contatti politici, visto che dal governo Ellenico è emersa in questo periodo la volontà di rilanciare la propria immagine tornando ad investire sugli eventi sportivi. Peccato che si parli di un progetto 2022, con un passaggio nell’ERC 2021 perché ad oggi il calendario della prossima stagione sarebbe già bello pieno. Un ragionamento che non fa una grinza con la politica di quest’anno dove non si è mai ragionato sulla realtà, ma sempre e solo sulla carta dei contratti in essere, oppure sulla possibilità delle candidature di garantire adeguato gettone. Perché il calendario 2021 ad oggi sembra veleggiare in alto mare, con più buchi che certezze. Ma c’è anche un aspetto da analizzare quello di un ERC che in realtà è una serie a se con un suo promotore, che nel caso dell’Acropoli pur di mantenerla in piedi si era premurato di portargli un adeguata copertura, ed oggi sicuramente non ha tutta questa voglia di fare da parcheggio di lustro in attesa di ritornare nel mondiale.

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