Le sorprese o meglio le prime risposte da un terreno tutto da scoprire arrivano proprio da una replica pomeridiana che presenta un fondo molto scavato con tanti sassi ed un anomala usura dei pneumatici che moltiplica il rischio forature, condizione che favorisce le Hyundai di Tanak e Breen che allungano di pochi ma importanti secondi.
Dopo una prima boucle con le Toyota gravate del ruolo di apripista e le Hyundai ottime nel capitalizzare il vantaggio dell’ordine di partenza soprattutto con Tanak e Breen; nella seconda ripresa la musica cambia. Tutti i protagonisti ripartono per una sfida che si annuncia all’arma bianca, ma le condizioni rispetto al primo passaggio sono completamente differenti, non c’è più spazio per abbondare con il sovrasterzo e correggere, ma in quasi tutte le curve si è obbligati a tenere la linea di rotaie molto scavate. Una guida leggermente differente sia per chi mantiene linee centrali con la vettura in costante galleggiamento o chi come Neuville preferisce la linea ideale più veloce ma con poca possibilità di correggere. Ed a pagare il pedaggio elevato è proprio lui, la sua Hyundai viene sbalzata dalla rotaia verso il fossetto laterale dove una pietra gli stacca la posteriore destra, ed a fine speciale deve issare bandiera bianca. In Toyota partono decisi a tentare di ribaltare le sorti di un primo giro che le vedeva partire davanti a tutti, ma le rotaie con i loro sassi e soprattutto una maggiore abrasività del fondo mettono in crisi le loro gomme. Nella prima speciale del secondo giro Evans fora mentre Ogier la scampa ma con la gomma ancora gonfia ma quasi fuori del cerchio è costretto a sostituire il pneumatico. Questo significa per entrambi affrontare quattro speciali senza una ruota di scorta e quindi cercare di evitare di essere troppo aggressivi, così i due fanno gara parallela alle spalle delle due Hyundai, con Tanak che allunga nelle prime due speciali ma poi tira i remi in barca perché fiuta il pericolo, mentre gli resta incollato ad un niente un Breen che dopo avere capitalizzato la strada pulita del primo giro si dimostra un grande interprete della guida nelle rotaie. Onesta la prova di Rovanpera, attardato dalla foratura alla fine della prima boucle, nel resto della seconda frazione dopo avere constatato anche lui la maggiore usura si limita a battere tenere più giù dei suoi compagni, ma non abbastanza per abbozzare una rimonta impossibile. Dietro alla top five ad un minuto dalla testa c’è la Yaris di un brillantissimo Katsuta, che fa il vuoto tra se ed il resto di un plotone completamente alla deriva.