Il pilota Grafagnino finalmente riesce a piegare quel rally Adriatico che negli ultimi anni non gli ha più regalato grandi soddisfazioni, due i suoi successi in terra marchigiana che però risalgono ai tempi della Peugeot 207 S2000.
Nonostante una gara flash, da mandare giù tutto di un fiato Paolino Andreucci è riuscito con un crescendo perfetto a tenere nelle prime due boucle, accumulando pochi secondi che però gli hanno dato quella sicurezza necessaria per sferrare il colpo del K.O. nell’ultimo passaggio. Un ultimo giro dove a complicare le cose ci ha pensato la pioggia, condizioni di bagnato che hanno aiutato Paolino a dare quella zampata finale con la quale si è tolto il fiato sul collo di Campedelli. Con il Romagnolo a 9” l’ultimo tratto cronometrato è diventato una formalità che Andreucci ha espletato con assoluta autorevolezza, andando a firmare un secondo successo stagionale strameritato, tirando un colpo di spugna sulla vicenda del San Marino che con i suoi tempi biblici gli ha lasciato la bocca amara nonostante la conclusione positiva. Per Campedelli la seconda piazza di Cingoli è la terza stagionale, un risultato che gli permette di restare in corsa per il titolo, ma comincia a pesare quel successo che sembra sempre lì a portata di mano, che però sfuma sempre nel finale. Nella prima parte di gara è rimasto sempre ad un niente dalla leadership, a tradirlo è stato il cambio di grip arrivato con la pioggia. Terzo un grandissimo Costenaro, un avvio soft per il veneto che però appena ingrana rimonta posizione su posizione e nel finale controlla in maniera autoritaria la Fabia Evo di un Nicolò Marchioro che non ha molato sino alla fine. Grande protagonista nelle prime speciali Marquito Bulacia unico a tenere il passo dell’undici volte campione Italiano, ma una foratura all’inizio della seconda boucle lo fa scivolare a mezzo minuto, ed alla fine si deve accontentare della quinta piazza.