Oramai la questione legata al regolamento 2022 sta prendendo una piega a tratti grotteschi, un progetto pieno di buchi neri, per non dire voragini cosmiche, dove troppi aspetti tecnici non sono chiari per non parlare di quelli economici e così la data di fine settembre per l’adesione al WRC 2022 è scivolata a metà gennaio.
Una vicenda quella delle WRC Hybrid che per certi versi ricorda il fallimento delle Supercar elettriche nel World RX, il prospetto di andare a promuovere l’elettrificazione in una serie iridata vera aveva attirato due costruttori in maniera ufficiale e due semiufficiale, ma quando la FIA pubblico il primo regolamento con tutti i vincoli di mono-fornitura i quattro si sono volatilizzati. Nei rally memori del fallimento firmato da Fia e Oreca nel rallycross, si è cercato di correggere gli errori, ma a sei mesi dall’assegnazione del bando di fornitura della componentistica ibrida alla Compact Dynamics non si è venuto a capo di niente. Dai dettagli tecnici che poi non sono così marginali, come se ci sarà ed in che termini la possibilità di avere un’iniezione di potenza in speciale, a quello nodale costi e termini di pagamento, due punti fondamentali. Ragione per cui è stata richiesta l’adesione al programma 2022 anticipata, secondo la Compact Dynamics per riuscire ad organizzarsi sulle future forniture. Una giustificazione che lascia abbastanza basiti, perché prendendo per buone le loro parole significa che l’azienda si è aggiudicata un bando senza essere in grado di assumersi il carico di avere un magazzino, ma che questo se lo devono pagare le case costruttrici, ed a questo punto è anche abbastanza evidente che ricerca e sviluppo nell’adattamento del sistema ibrido ai motori WRC attuali sarà pagato dalle case impegnate nel mondiale, oltre ai problemi che stanno sorgendo nella condivisione dei dati motori, che non sono proprio un principio universale nella concorrenza sportiva e non. Quindi tutto rinviato addirittura a metà gennaio in attesa di una decisone della Hyundai, nel frattempo dalla Baviera dovrebbero iniziare i primi test di sviluppo con i motori WRC. Una faccenda che non promette nulla di buono, anzi diventa sempre più complessa, in tutta onestà con un sistema del genere è evidente che nessun nuovo costruttore si affaccerà per il 2022, ma se l’ing. Adamo rappresentante di Hyundai non ha ancora firmato, ci viene da ridere a crepapelle al fatto di quanto possano valere le altre adesioni. Se Toyota decidesse di tirarsi indietro per il costruttore Nipponico non sarebbe sicuramente un problema recidere il contratto anche con le penali del caso. Ma con la situazione economica attuale di M-Sport, tirata come la corda di un violino, dalla riapertura del mondiale ad oggi hanno rinunciato a sviluppi e test di messa a punto, Wilson non sembra certo in condizioni di mettere sul banco i soldi per il magazzino altrui.