La finale ACI Sport Rally Cup Italia è stata fedele al pronostico che vedeva in cima alla lista dei favoriti Andrea Nucita, ma ad un paio di secondi dal siciliano si è piazzato un Bottarelli in forma smagliante che ha lottato sino alla fine con il coltello tra i denti.
L’apericena sul lago di Como del venerdì per il super favorito di questa finale è andato tutto di traverso, un problema al turbo della sua Hyundai i20 R5 gli è costato un ritardo di tredici secondi e rotti su Fourmaux e poco meno di una decina su Bottarelli. Il sabato del siciliano, trapiantato nel profondo nord è diventato una corsa ad inseguimento, che Nucita ha finalizzato nelle due speciali finali quando ha saltato la Skoda Fabia del bresciano e con uno scratch sulla speciale conclusiva si è messo al riparo dall’ultimo assalto del suo concorrente. Un inseguimento inappuntabile, condotto con un passo importante ma senza mai cadere in eccessi, dove sul piatto ha fatto pesare la sua classe. Bottarelli invece ha pagato una mattinata non al 100%, ma nel finale ha tirato fuori le unghie dimostrando che in due stagioni al volante di una R5 è cresciuto moltissimo, ed anche se il suo nome circola nel panorama tricolore da qualche anno, la sua anagrafica, appena 23 anni sulle spalle, lo pone di diritto tra quei piloti che meritano un attenzione particolare da parte della nazionale giovani, l’ACI Team Italia. La medaglia di bronzo sul podio comasco se la prende uno Scattolon anche lui in grande progresso, la quindicina di secondi che paga alle due lepri li ha accumulati nella prima sezione del mattino per una scelta di gomme non centratissima. Il driver di Voghera ottimo passista impressiona per i miglioramenti nel riuscire a dare tutto anche in gare con pochi chilometri da mandare giù tutti di un fiato, con una folta concorrenza di piloti in grado di partire a bomba. Medaglia di legno per Carella che parte fortissimo, restando in scia a Fourmaux ma poi inciampa prima in un testa coda e poi in una toccata con foratura che lo fanno scivolare a poco meno di una minutata dai primi. Una conclusione tutto sommata agro dolce visto che comunque Andrea conquista l’R Italian Trophy.