L’appuntamento finale del CIR supera quota cento iscritti, un vero primato per la massima serie tricolore considerato che a fissarlo è una gara su fondo sterrato, che in passato hanno spesso pagato numericamente dazio con la moltiplicazione dei chilometri dal CIRT al CIR.
La gara di Buonconvento nonostante tutte le difficoltà del momento, legate alla crisi sanitaria, continua a lavorare a testa bassa per mantenere il suo importantissimo ruolo di arbitro in un campionato tiratissimo. Appianato le difficoltà incontrate qualche mese addietro, la macchina organizzativa non ha più subito battute di arresto, ed è riuscita a proporre un percorso di novantadue chilometri con tre speciali da mandare in replica per ben tre volte. Una ricetta che ha raccolto tra i piloti un numero di consensi a tre cifre, decisamente inusuali per le gare su terra. Un successo legato ad uno dei percorsi più belli e tecnicamente impegnativi del panorama nazionale, con un perfetto mix tra guidato e velocità, ideale per il divertimento dei concorrenti, su un fondo compatto in grado di reggere bene ai tre passaggi. Il tutto incastonato nell’affascinate quadro delle crete Senesi che fanno da sfondo alla gara. La gara propone una tabella di marcia molto concentrata dalla partenza alle prime luci dell’alba del sabato e la conclusione nel primo pomeriggio, uno spostamento dell’intero asset della gara sul week-end che ha maggiormente invogliato quella parte più squisitamente amatoriale che popola gli elenchi iscritti. Oltre ai protagonisti del CIR ci saranno anche le vetture dello storico terra e quelle del Cross Country le altre due serie a tutta terra che si concluderanno al Tuscan. Ma oltre ai numeri a tenere banco saranno soprattutto le sfide sportive con lo scontro finale tra Giandomenico Basso e Andrea Crugnola per il titolo tricolore, ed anche l’Italiano terra ancora in gioco tra Ucci e Campedelli. Due testa a testa ad alto tasso adrenalinico dove giocheranno un ruolo decisivo anche la lunga lista dei terzi incomodi.
