Il 2021 non è ancora iniziato ma con i primi test per il Montecarlo si chiude un’era, segnata dal dominio della Michelin che ora passa il testimone alla Pirelli che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura unica degli pneumatici nel WRC, operazione che era già stata tentata nel periodo dal 2008 al 2010.
Già alla fine del decennio scorso a dettare il passaggio al regime del monogomma era stato il promotore, alla disperata ricerca di avere una fonte di sostentamento pubblicitario stabile per un certo numero di anni. A fronte di un teorico risparmio che però nella maggior parte dei casi si è infranto di fronte ad un prezzo concordato, ma con un netto sbilanciamento dell’equilibrio tra l’evoluzione della performance che cede il passo a resistenza e durata. Una scelta filosofica comprensibile, ed anche condivisibile, ma che dovrebbe garantire un maggiore risparmio, che in realtà difficilmente si concretizza perché l’impegno pubblicitario che fa parte dell’appalto non è indifferente. Questo per molte squadre significa dalla classe regina a quelle che corrono nelle serie cadette significa privarsi di eventuali sconti e/o sponsorizzazioni. Con l’addio di Michelin si conclude un periodo altrettanto anomalo, con l’azienda francese che nella classe regina ha garantito un prodotto superiore alla concorrenza garantendo uno sviluppo costante su una gamma di gomme dedicate esclusivamente alla classe regina. Una sorta di mercato libero, ma in realtà drogato dove la concorrenza non ha mai tentato di misurarsi, ed a provarci realmente è stata una piccola realtà come D-Mack che però ci ha rimesso le penne. Oggi si profila un cambio di direzione che sarà interessante comprendere quale strada andrà a prendere, anche se per equilibri economici è facile immaginare si ritorni su una filosofia simile a quella dei tre anni di monogomma di fine anni dieci. Per avere una prima valutazione di questo passo bisognerà attendere almeno metà stagione, visto che il Monte e lo Svezia (che veleggia verso la cancellazione) sono gare anomale per valutare a tutto tondo gli pneumatici. Da questi primi test nessuno si è sbottonato, anzi è facile prevedere un bocche cucite; in queste giornate di prove l’unico che non si è limitato ad adattare la vettura alle nuove coperture, ma ha cercato di comprenderne i limiti in vista delle scelte del Montecarlo è stato Ogier. Ed in più di una occasione dalla mimica facciale non sembrava troppo soddisfatto del cambiamento. Una situazione che ha già vissuto al volante della Citroen C4 WRC, nelle ultime due stagioni del monogomma (2009 – 2010).