GIALLO AL MONTE NEUVILLE GILSOUL

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Per l’intero ambiente il divorzio tra Neuville ed il suo navigatore Gilsoul è stato una sorta di fulmine a ciel sereno, ma in realtà gli attriti a livello professionale si erano già palesati come in molte coppie del WRC, a tenere è il collante dell’amicizia che si crea ma con il tempo si logora sino a quando nemmeno questo basta più a.. 

Un divorzio quanto meno inusuale, visto che ad inizio settimana Thierry e Nicolas si sono presentati assieme agli ultimi test del Montecarlo e nei giorni seguenti Gilsoul ha pubblicato sui suoi profili social la foto con la nuova tuta Hyundai. E’ quindi facile immaginare che proprio nel corso di questi ultimi test sia successo quel qualcosa che ha provocato la separazione, dalle persone vicine all’equipaggio Belga non si tratta di qualcosa eclatante, ma della goccia che porta un vaso già pieno a traboccare. Visto che a mettere la parola fine è stato Neuville e Gilsoul si è mostrato moderatamente sorpreso, è abbastanza chiaro che l’ultima goccia è stata una richiesta del navigatore, oppure qualche suo appunto a Thierry. Nelle sue parole che iniziano con un questa è la sua decisione, è evidente che qualcosa in ballo c’era, ma in virtù di una storia iniziata nel 2011 quando Neuville si apprestava ad aggredire il palcoscenico internazionale, probabilmente si sarebbe aspettato di vedersi comunicare la decisione in un’altra maniera. Un colpo di telefono, anche un freddo sms, ma venire a saperlo da un post pubblico sui canali social, lo deve avere sorpreso. Soprattutto perché dal test erano passati appena un paio di giorni, ed è evidente che Neuville sulla decisione non deve avere perso molto tempo a rifletterci, iniziando subito la ricerca di un sostituto in accordo con la squadra, visto che Martijn Wydaeghe è una scelta legata a Hyundai visto che il ventottenne navigatore belga è nell’orbita di Alzenau dal 2016 quando fu messo al fianco di Lim Chewon. L’equipaggio belga non è sicuramente il primo a separarsi dopo una lunga collaborazione e nemmeno sarà l’ultimo; a lasciare perplessi è una decisione presa alla vigilia delle ricognizioni di una gara come il Montecarlo dove l’affiatamento, oltre agli automatismi tra pilota, ricognitori e squadra sono determinanti. Ed in tutta franchezza ci sembra quanto meno strano nessuno abbia tentato di ricucire uno strappo, almeno per scavallare il Montecarlo.

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