In contemporanea con il Montecarlo in Romania si è svolto il Romania Historic Winter Rally, una gara storica con una chiara impronta amatoriale, ma con un organizzatore Francese che ha confezionato un prodotto da vendere in Francia e Belgio, due tappe e mezzo 218 chilometri di speciale, che ha portato sulla pedana di partenza ben 45 equipaggi.
La prima cosa su cui cade l’occhio quando si scorrono le classifiche di questa gara sono le quasi tre ore di gara, ed un elenco iscritti dove su 45 equipaggi, 25 sono francesi, 18 belgi, 1 greco, ed appena 1 rumeno. Una gara dedicata alle storiche ma con un regolamento dove la sicurezza non differisce molto da quella dell’epoca, ed un terreno di gara comunque proporzionato a questo genere di vetture, con una media finale di 75.8 chilometri orari con la quale si è imposto Ghislain De Mavius al volante di una Ford Escort RS 1800 MKII. Una gara molto concentrata attorno alla base di Covasna, nel cuore della Transilvania, con 380 chilometri totali il che significa un trasferimento decisamente inferiore a quello dei tratti cronometrati. Gara on-ice ma su un fondo sterrato (ghiacciato) quindi con delle gomme tradizionalmente dedicate alle speciali scandinave, battistrada stretto e chiodo lungo. Un concentrato di puro divertimento sulla falsariga delle gare che organizza Yves Loubet a cavallo tra Africa ed Europa. Una nuova frontiera che punta molto sul fattore divertimento, esaltando lo spirito festaiolo che avevano i rally degli anni 70 / 80, quando la sera o la notte si parcheggiava la vettura in parco chiuso. Senza per questo non ridurre il piacere di stare al volante su delle strade in grado di esaltare il piacere della guida. Una gara confezionata per un lotto di concorrenti che si presentano con vetture di proprietà che non devono fare i conti con i costi chilometrici dei noleggi, ma al contrario per il loro piacere sono disposti a pagare una tassa d’iscrizione decisamente salata che però include un pacchetto corposo di agevolazioni. Comprese le licenze per chi non ha più quella nazionale. Una filosofia che in Italia non riesce a fare presa, ma che in Francia sta prendendo sempre più piede come testimonia il Romania Historic Winter che quest’anno ha mandato in scena la sua quinta edizione, che è riuscita a superare tutte le difficoltà alle frontiere legate alla pandemia.